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Per l’Oms il Covid resta un’emergenza di sanità pubblica: “Eliminazione del virus improbabile”

Il Comitato di emergenza per il Coronavirus dell’Organizzazione mondiale della Sanità ha espresso parere sulla pandemia, che continua a “costituire un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale (Pheic). Sebbene l’eliminazione di questo virus sia altamente improbabile, la mitigazione del suo impatto devastante deve essere un obiettivo prioritario”.
A cura di Ida Artiaco
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Il Covid "continua a costituire un'emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale (Pheic)". È quanto ha appena annunciato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel rapporto settimanale sulla pandemia, sottolineando di concordare con il parere del Comitato di emergenza dell'Organizzazione che si mantiene cauto sulla fase in corso della pandemia.

Secondo gli esperti "il Covid-19 è probabilmente in una fase di transizione" e suggeriscono "attenzione in questa transizione" e "di mitigare le potenziali conseguenze negative".

Il Comitato di emergenza per il Coronavirus dell'Oms, spiega l'Organizzazione mondiale della sanità, ha infatti riconosciuto che, sebbene i sottotipi di Omicron attualmente in circolazione a livello globale siano altamente trasmissibili, si è verificato un "disaccoppiamento" tra infezione e malattia grave rispetto alle precedenti varianti preoccupanti.

Tuttavia, "il virus conserva la capacità di evolversi in nuove varianti con caratteristiche imprevedibili". Il Comitato ha espresso per questo la "necessità di migliorare la sorveglianza e la segnalazione di ricoveri e decessi per comprendere meglio l'attuale impatto sui sistemi sanitari".

Inoltre, il numero dei decessi a livello mondiale resta ancora elevato rispetto a quelli causati da altre malattie respiratorie e molti paesi a basso e medio reddito non hanno ancora raggiunto adeguate percentuali di vaccinazione della popolazione, per cui la preoccupazione resta. "L'esitazione sui vaccini e la continua diffusione della disinformazione continuano a essere ulteriori ostacoli all'attuazione di interventi cruciali di sanità pubblica", si legge ancora nella nota diffusa oggi dall'Oms.

Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Tedros Adhanom Ghebreyesus.

L'Oms ha pertanto esortato i paesi a "rimanere vigili e continuare a riferire dati di sorveglianza e sequenziamento genomico; raccomandare misure sanitarie e sociali adeguatamente mirate e basate sul rischio, ove necessario; vaccinare le popolazioni più a rischio per ridurre al minimo malattie gravi e decessi; e condurre una regolare comunicazione del rischio, rispondendo alle preoccupazioni della popolazione e coinvolgendo le comunità per migliorare la comprensione e l'attuazione delle contromisure".

Per quanto riguarda i numeri, a livello globale sono state somministrate 13,1 miliardi di dosi di vaccini anti Covid, con l'89% degli operatori sanitari e l'81% degli anziani (oltre i 60 anni) che hanno completato la serie primaria, ha sottolineato il Comitato. L'Oms ha concluso affermando che "sebbene l'eliminazione di questo virus sia altamente improbabile, la mitigazione del suo impatto devastante sulla morbilità e sulla mortalità è realizzabile e dovrebbe continuare a essere un obiettivo prioritario".

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