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Omicidio Saman Abbas

Shabbar Abbas e le dichiarazioni sulla moglie Nazia dopo l’arresto: “Non cercatela qui, è in Europa”

Subito dopo l’arresto in Pakistan, Shabbar Abbas avrebbe detto alle forze dell’ordine che la moglie Nazia si trova in Europa. “Non cercatela, non è in Pakistan”
A cura di Gabriella Mazzeo
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I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa
I genitori di Saman all'aeroporto di Malpensa il giorno dopo la scomparsa
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Durante la diretta di questa sera, venerdì 25 novembre, la trasmissione Quarto Grado ha mostrato le immagini inedite di Shabbar Abbas nel tribunale di Islamabad, dove si è recato nella giornata di ieri per rispondere alle domande della Corte federale sull'omicidio della figlia Saman. Davanti ai giudici, l'uomo ha detto che la 18enne scomparsa a Novellara nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio scorso è ancora viva e che sarebbe in carica ai servizi sociali italiani. L'uomo è in carcere ormai da 10 giorni e presto potrebbe essere rimandato in Italia per rispondere dell'accusa di omicidio volontario. I resti di Saman, invece, sarebbero stati individuati nei pressi di un casolare poco lontano dall'abitazione della 18enne.

A indicare dove sarebbero stati occultati, lo zio Danish Hasnain, attualmente in carcere a Reggio Emilia insieme ai cugini della giovane, Ikram e Numanulaq. L'uomo è accusato di essere l'esecutore materiale dell'omicidio e di aver aiutato a occultare il cadavere della ragazza. Danish sarebbe stato convinto da un Imam incontrato in carcere che, dopo l'arresto di Shabbar, lo avrebbe spinto a confessaree a collaborare con le forze dell'ordine.

Il ruolo di Shabbar Abbas nell'omicidio

Gli inquirenti stanno cercando ora di delineare con esattezza il ruolo che hanno avuto i familiari della 18enne nell'omicidio. Secondo chi indaga, Shabbar sarebbe stato il mandante mentre Danish avrebbe compiuto il delitto. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza,  andate in onda durante la puntata di Quarto Grado, mostrano Shabbar Abbas nei pressi delle serre poco lontane dalla sua abitazione intorno alla mezzanotte del 30 aprile scorso. Dopo circa un minuto, la moglie Nazia lo raggiunge, questa volta senza Saman al seguito. La coppia rientra subito in casa, ma Shabbar esce nuovamente 16 minuti dopo e si dirige verso le serre. Qualche istante dopo, le telecamere lo inquadrano mentre torna nuovamente in casa con indosso lo zainetto di Saman, forse prova del delitto.

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L'intercettazione con il fratellastro

Secondo chi indaga, infatti, è possibile che Shabbar sia uscito nuovamente dall'abitazione per compiere da sé l'omicidio. Danish e il cugino della ragazza, dunque, potrebbero essere stati i due complici. A rendere quest'ipotesi più concreta, un'intercettazione telefonica di una conversazione tra Shabbar e il fratellastro rimasto a Novellara. "Sono stato io – spiega nella cornetta – ma non guarderò in faccia a nessuno. Vi ucciderò tutti se vi intrometterete".

Nel frattempo gli inquirenti stanno continuando a scavare intorno al casolare indicato dallo zio Danish nella sua confessione. L'obiettivo è quello di preservare quanto più possibile il corpo di Saman per effettuare l'autopsia. Secondo quanto reso noto, i resti sono stati trovati a oltre un metro e mezzo di profondità.

Mentre i periti lavorano per il recupero e il riconoscimento del corpo, chi indaga cerca di capire cosa possa aver spinto la famiglia della 18enne a programmare e compiere l'omicidio. Shabbar Abbas potrebbe essere stato mosso da motivi economici: le autorità ritengono infatti possibile che il 46enne avesse degli accordi con il promesso sposo dell'adolescente e che il suo rifiuto fosse un "ostacolo" per i suoi affari. Per ricostruire con esattezza questo aspetto, però, è necessario risalire a Nazia, madre della giovane vittima. La donna risulta infatti ancora latitante.

Saman Abbas e suo padre
Saman Abbas e suo padre

La madre Nazia ancora latitante

"Non cercate mia moglie, è in Europa" avrebbe detto l'uomo alle forze dell'ordine subito dopo essere stato arrestato. Chi indaga, però, non ci crede. Secondo gli inquirenti, fuori  dal Pakistan la donna sarebbe stata "un pesce fuor d'acqua" e per le autorità la ragazza non è mai entrata in un Paese europeo. Per le forze dell'ordine, la donna ha consegnato la figlia ai suoi assassini, eseguendo alla lettera il piano ideato dal marito.

La notizia di un imminente arresto potrebbe aver raggiunto le orecchie della coppia latitante ben prima dell'arrivo delle forze dell'ordine pakistane. Secondo le autorità, Nazia sarebbe fuggita poco prima del fermo degli agenti. A nasconderla potrebbero essere vicini e amici pakistani, gli stessi che hanno difeso Shabbar fino al giorno dell'arresto.

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