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Il governatore della Sardegna Christian Solinas è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio

Christian Solinas, governatore della Sardegna finirà a processo per abuso d’ufficio il prossimo 15 dicembre. La vicenda è quella delle nomine di due direttori generali dell’amministrazione regionale.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governatore della Sardegna, Christian Solinas, è stato rinviato a giudizio per abuso d'ufficio. Il processo inizierà il prossimo 15 dicembre. La vicenda è quella delle nomine di due direttori generali dell'amministrazione regionale: Silvia Curto alla presidenza e Antonio Pasquale Belloi alla Protezione civile.

Solinas, segretario del partito sardo d'azione eletto alla presidenza della Regione nel 2019 con l'appoggio di Lega e Forza Italia, è stato rinviato a giudizio dalla gup di Cagliari Ermengarda Ferrarese, su richiesta del pm Andrea Vacca.

Oggi la stessa giudice ha condannato a due anni e otto mesi la capa di gabinetto della presidenza regionale, Maria Grazia Vivarelli, che aveva chiesto di essere giudicata col rito abbreviato. Vivarelli è la magistrata del Consiglio di Stato ed era accusata anche di induzione indebita. Per lei il pm Vacca aveva chiesto una condanna a due anni e dieci mesi. È stata invece rinviata al prossimo 10 novembre l'udienza nei confronti dell'assessora regionale degli Affari generali, Valeria Satta, che deve rispondere di abuso d'ufficio e tentata concussione.

Solinas non era presente nell'aula quando è stato rinviato a giudizio per abuso d'ufficio. La contestazione del pm Vacca riguarda le nomine dei direttori generali alla presidenza della Regione e della protezione civile. Curto e Belloi, sempre secondo l'accusa, non avrebbero avuto i requisiti per ricoprire tali incarichi e sarebbero stati nominati con gravi violazioni della legge. Già durante l'interrogatorio dello scorso 30 maggio Solinas si era difeso puntando sulla discrezionalità delle nomine e affermando che non fosse di sua competenza la verifica dei requisiti per le nomine dei due. Questa spettava, secondo quando affermato dalla difesa del governatore, agli uffici che hanno sancito l'ingresso dei dirigenti esterni in Regione, firmandone i contratti.

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