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Italia “vulnerabile all’influenza russa per effetto della guerra in corso”: la Relazione del Copasir

Il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir) ha approvato alla unanimità la Relazione al Parlamento con alcune indicazioni significative su urgenti interventi legislativi per rendere più efficace la tutela della sicurezza nazionale.
A cura di Annalisa Cangemi
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In Italia evidenzia "una sostanziale debolezza degli interventi per il contrasto alla disinformazione e alle diverse forme di ingerenza. Un chiaro deficit e ritardo del nostro Paese rispetto ad impegni, strumenti, strategie e misure che da diverso tempo sono già operativi tanto nel contesto internazionale". È uno dei punti sottolineato dal Copasir nella relazione conclusiva al Parlamento, approvata all'unanimità, secondo quanto riferisce il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica Adolfo Urso. Si sollecita "un maggiore impegno del nostro Paese – di tutti i soggetti e le autorità a vario titolo coinvolte – in questo campo anche non escludendo possibili interventi" legislativi e normativi, a tutela della sicurezza nazionale.

La Relazione è in tutto composta da 12 capitoli che riguardano i principali dossier affrontati dal Comitato, come la sicurezza nazionale nel settore economico, la sfida dei sistemi autoritari alle democrazie occidentali, l'avanguardia della guerra ibrida, la macchina di disinformazione, la propaganda, il condizionamento e le ingerenze straniere, la guerra della Russia in Ucraina e la sfida della Cina all'Occidente. E ancora il Mediterraneo, cyberspazio e aerospazio, la governance della sicurezza, l'azione di controllo messa in campo dal Comitato e infine l'ultimo capitolo con le indicazioni al Parlamento.

Come si vede dal documento, in particolare nel paragrafo sull'Italia "Paese Target" della Relazione sull'attività svolta tra febbraio e agosto di quest'anno, c'è preoccupazione per la "pervasività della ingerenza russa, anche le nostre Agenzie di informazione e sicurezza ed il Comitato da diversi mesi stanno monitorando la situazione, nella convinzione che, in tale contesto, risulta indispensabile valutare i rischi per la sicurezza nazionale, legati alla possibile percezione che l'Italia sia maggiormente vulnerabile e permeabile all'influenza russa, anche e soprattutto per effetto delle dinamiche al conflitto in corso di svolgimento".

"Tuttavia – continua il testo – a prescindere da questo frangente e da tale contingenza ed anche in una prospettiva di medio-lungo termine collegata specialmente alle imminenti elezioni politiche, il Comitato ha da tempo maturato la piena consapevolezza che l'azione di ingerenza e di influenza è esercitata – sia sui media tradizionali sia sui media e le piattaforme digitali – più in generale anche da attori statuali. Oltre alla Federazione Russa, l'Ufficio per la Propaganda Estera, più comunemente noto come ‘Ufficio per l'informazione del Consiglio di Stato della Repubblica popolare cinese', da una decina d'anni investe enormi risorse nella infowarfare per condurre operazioni di guerra informativa a livello globale, anche tramite accordi o rapporti con le stesse agenzie di informazione, i quali, riconducibili al Partito comunista cinese, risultano essere oggettivamente sbilanciati in favore della parte cinese".

In particolare, spiega il Copasir, "l'opera di diffusione di false notizie riconducibili alla Federazione Russa risponde ad una strategia già operativa da tempo e che in questi mesi ha trovato ulteriore consolidamento:
essa fa capo direttamente alla Presidenza della Federazione e si rivolge al nostro Paese, anche soprattutto nell'ambito dei canali di informazione pubblica e privata attraverso soggetti che vengono ospitati e partecipano ad alcune trasmissioni con l'intento di veicolare la disinformazione e il tentativo di condizionare o comunque inquinare il processo di formazione delle libere opinioni che è un caposaldo delle società democratiche".

"In alternativa, è stato altresì osservato che la propaganda azionata dal Cremlino si avvale di agenzie di stampa online controllate che pubblicano i propri contenuti in diverse lingue – compreso l'italiano – con decine di milioni di visualizzazioni, nella maggior parte dei casi del pubblico più giovane. Si tratta di siti di propaganda e di disinformazione di cui sono ignoti i sostenitori, le fonti di finanziamento e che non forniscono evidenze sui fatti narrati. I contenuti di questi siti veicolano la disinformazione rimbalzando presso taluni siti italiani, moltiplicando l'onda malevola delle false informazioni".

Le indicazioni al Parlamento

Il senatore di Fdi Adolfo Urso dice che "la relazione rende conto anche delle due indagini del Comitato che non si sono concluse per lo scioglimento anticipato: la relazione sulle modalità di attuazione della desecretazione degli atti per una migliore conservazione e accessibilità dei documenti e quella sulle forme di disinformazione e di ingerenza straniere, anche con riferimento alle minacce ibride e di natura cibernetica".

Per quanto riguarda le indicazioni al Parlamento il presidente Urso spiega che "il Comitato ha indicato al Parlamento tre ambiti di intervento. Il primo: l'esigenza di alcune puntuali modifiche all'impianto della legge 124 del 2007, alfine di garantire una piena funzionalità del Comitato nel periodo ricompreso tra lo scioglimento delle Camere e l'avvio della nuova legislatura. Un primo effettivo riscontro in tal senso si è avuto con la predisposizione di un apposito disegno di legge presso il Senato della Repubblica, presentato dal senatore Parrini, presidente della Commissione Affari costituzionali e sottoscritto da rappresentanti dei Gruppi parlamentari, in cui viene prevista l'istituzione di un Comitato provvisorio per la sicurezza della Repubblica, composto dai membri del Copasir della legislatura appena conclusa che siano stati rieletti in una delle Camere e che è chiamato a svolgere le relative funzioni fino alla nomina del nuovo collegio. Comitato provvisorio che cessa in ogni caso di esercitare le proprie funzioni decorsi venti giorni dalla votazione della fiducia al governo. Lo scioglimento anticipato delle Camere purtroppo non ha consentito l'avvio dell'esame del disegno di legge. Tuttavia l'esigenza di una modifica della legge 124 del 2007 resta inalterata, in modo che non si determini un eccessivo intervallo temporale prima della costituzione del Comitato che lascerebbe non presidiato un rilevante fronte del controllo parlamentare".

Un secondo aspetto riguarda la necessità di "una più efficace proiezione e presenza dei nostri apparati di sicurezza sul fronte esterno sia in ragione dell'evoluzione degli assetti geopolitici sia in considerazione del quadro delle minacce, delle interferenze ed ingerenze di carattere ostile che, in una dimensione sempre più ibrida e asimmetrica, possono ledere i nostri interessi strategici". Da qui la proposta "tramite una puntuale integrazione all'articolo 6 della legge 124 del 2007 – che annovera le funzioni assegnate all'Aise – di consentire a tale Agenzia di impiegare proprio personale per lo svolgimento di attività di ricerca informativa ed operazioni all'estero e di prevedere, secondo modalità, condizioni e procedure che sarebbero previste in un apposito regolamento, una specializzazione di tali contingenti proprio nel campo economico".

Infine, un ulteriore punto suggerito al Parlamento, riguarda gli strumenti per accrescere il grado di protezione di reti e sistemi, ma anche la stessa capacità di contrasto e risposta verso aggressioni pianificate e compiute da attori ostili. Nella Relazione si evidenzia come nel cosiddetto Decreto aiuti-bis (decreto legge 9 agosto 2022, numero 115), all'articolo 37, sono state inserite alcune rilevanti norme su tale materia; tuttavia, però, chiarisce il presidente Urso, "nell'ambito delle potestà riconosciute al presidente del Consiglio dei Ministri sono definite le disposizioni per adottare misure di intelligence di difesa, anche proattiva, nello spazio cibernetico, nelle situazioni di crisi e di emergenza, a tutela della sicurezza nazionale, previa cooperazione con il ministero della difesa. Sul lato del controllo, il Comitato sarebbe informato delle misure di intelligence di contrasto attivate, ad operazioni concluse e relazionerebbe le Camere, dopo due anni dall'entrata in vigore di questa normativa, sulla sua efficacia".

Copasir suggerisce nuova governance su golden power

Nella relazione attenzione anche alla normativa sull'esercizio dei poteri speciali da parte del governo che da sempre "è oggetto di particolare interesse del Comitato, a partire dalla relazione sugli asset strategici nazionali nei settori bancario e assicurativo. L'esercizio del golden power è uno degli strumenti che il Paese ha a disposizione per proteggersi da ingressi indesiderati di capitali stranieri nella proprietà di aziende attive nei più vari settori che compongono l'articolato sistema produttivo italiano di cui il Copasir ha più volte segnalato la vulnerabilità dovuta alla massiccia presenza di Pmi, prede facili degli appetiti di investitori malevoli".

Su questo punto il Copasir propone "una governance che armonizzi e, per taluni versi unifichi, presso la Presidenza del Consiglio l'attività di indirizzo, coordinamento dei diversi settori, valutando, altresì, un rafforzamento del ruolo oggi attribuito all'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, che la legge 124 del 2007 prevede che possa essere svolto da un ministro senza portafoglio o da un Sottosegretario di Stato".

Urso, a Sky, ha anche commentato le frasi di Medvedev di ieri, definendo quella dichiarazione una "carnevalata". Secondo il senatore di Fratelli d'Italia "è più pericoloso quello che non appare. Le dichiarazioni di Medvedv valgono quelle valgono, è diventato un personaggio grottesco. Mentre l'ingerenza straniera russa, e non solo" avviene in diversi modi: "la Russia ha dimostrato di poterlo fare, durante le campagne elettorali. Per esempio in Germania il tentativo di ingerenza è avvenuta attraverso l'esfiltrazione di dati sensibili di parlamentari".

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