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Il G7 apre al tetto sui prezzi di gas e petrolio, Mosca: “Il price cap va negoziato con noi”

I 7 capi di Stato danno il via libera al tetto al prezzo del petrolio, mentre sul price cap del gas c’è solo un’apertura generica, viste le riserve espresse dal Giappone.
A cura di Giacomo Andreoli
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Un tetto internazionale ai prezzi di gas e petrolio. Il G7, nelle conclusioni finali del vertice a Elmau, in Germania, apre a due provvedimenti che possono ridurre di molto i costi dell'energia russa e danneggiare ulteriormente Mosca. Sul greggio la decisione prevede di lavorare a livello tecnico per adottare il prima possibile un tetto temporaneo al prezzo, imponendolo ad assicuratori e trasportatori di petrolio che sono sotto la giurisdizione dei sette. L'impegno preso è a eliminare gradualmente la dipendenza dall'energia di Mosca, diminuendo drasticamente i ricavi russi dagli idrocarburi e garantendo la stabilità nei mercati globali, scossi dai continui rialzi degli ultimi mesi.

Sul gas, invece, si è registrata più di una riserva da parte del Giappone. Quindi nel comunicato finale del G7 si legge solamente che si accoglie con favore "la decisione dell’Unione Europea di esplorare con i partner internazionali le modalità per contenere l’aumento dei prezzi dell’energia, compresa la possibilità di introdurre, ove opportuno, dei tetti temporanei ai prezzi delle importazioni". Il Consiglio europeo dello scorsa settimana aveva esplicitamente parlato di un ragionamento sul price cap del gas. Draghi ha detto in conferenza stampa che il governo auspica un intervento in tal senso entro ottobre.

Sul punto, però, è intervenuto subito il Cremlino. Secondo il portavoce del governo russo, Dmitry Peskov, il price cap andrebbe contrattato con la società Gazprom. "Probabilmente – dice- cercheranno di modificare gli attuali contratti, ma ciò dovrebbe essere discusso".

Non va infatti sottovalutato un dettaglio tecnico. Il petrolio è per lo più trasportato via mare, mentre il gas viaggia principalmente via gasdotto e questo rende forse indispensabile una trattativa con le società russe (discorso diverso per il gas liquefatto, che di solito è trasportato tramite nave). Bisogna poi anche approfondire il rapporto con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio: non è detto che i tetti temporanei all'energia siano del tutto compatibili. Se poi si decide di fissare un prezzo del gas (si ragiona su una soglia attorno a 80-90 euro a megawattora), chi deve pagare la differenza che esiste rispetto al prezzo di mercato: il governo nazionale o l'Unione europea? Ancora non è stato chiarito.

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