Pride di Istanbul, cariche della polizia sul corteo: arrestate 200 persone tra attivisti e giornalisti
Sono almeno 200 le persone arrestate durante la Lgbtq+ Pride March di Istanbul tenutasi ieri domenica 26 giugno. La polizia ha fatto irruzione nel distretto centrale di Cihangir, dove i partecipanti al corteo si era radunati, e ha iniziato a disperdere la folla con la forza. Manifestanti, organizzatori, giornalisti e attivisti sono finiti in manette per aver partecipato al Pride che era stato vietato dalle autorità, come accade ormai da otto anni, per motivi di sicurezza.
Tra le persone arrestate anche il fotogiornalista dell’agenzia di stampa francese AFP, Bülent Kilic, ma stando a quanto denunciato dalle associazioni a tutela dei diritti Lgbtq+ sarebbero molti altri i giornalisti fermati dagli agenti. Dunja Mijatovic, commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha chiesto alle autorità turche di rilasciare i manifestanti e di garantire l’incolumità dei partecipanti al Pride. Sulla vicenda si sono espresse anche le due ong Amnesty International e Reporter Senza Frontiere.
La Pride March è ormai vietata a Istanbul da otto anni. L’ultimo Pride si è tenuto nel 2014, e ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone diventando uno dei più grandi eventi della comunità Lgbtq nella regione a maggioranza musulmana. Da quel momento, ogni anno a giugno migliaia di manifestanti e attivisti scendono comunque in piazza nonostante i divieti imposti dal governatore. I motivi riguarderebbero l'ordine pubblico ma si ritiene che invece siano un segno del fatto che il governo del presidente Recep Tayyip Erdoğan, di orientamento islamista e conservatore.