Per la reporter Abu Akleh senatori chiedono Commissione internazionale di inchiesta indipendente
Per la morte della reporter Shireen Abu Akleh, il cui funerale è stato ostacolato dalle violente cariche della polizia israeliana contro chi contro chi portava la bara, è stata presentata questa mattina un'interrogazione urgente al ministro degli Esteri Luigi Di Maio. La giornalista del canale Al Jazeera Shireen, è stata uccisa lo scorso 11 maggio con uno sparo alla testa nel corso di alcuni scontri fra miliziani palestinesi ed esercito israeliano presso il campo profughi di Jenin, in Cisgiordania.
Anche un altro giornalista, Al Samodi, che presta servizio per il network ‘Al Quds' è rimasto ferito alla schiena. In una dichiarazione rilasciata poche ore dopo la sparatoria Samodi ha dichiarato che l'intera troupe indossava elmetti e divise da giornalisti e che il gruppo "è stato preso direttamente di mira dalle forze di occupazione israeliane", senza che vi fosse alcuna resistenza armata da parte dei miliziani palestinesi nelle vicinanze.
Nell'interrogazione, presentata dal senatore Casini e firmata anche da De Petris, Alfieri, Castellone, Ruotolo, Errani, Quagliariello, Laforgia, Craxi (appena eletta presidente della commissione Esteri), viene chiesto a Di Maio se non abbia in programma di spingere per la creazione di una Commissione internazionale di inchiesta indipendente sulla vicenda. Nel testo dell'interrogazione vengono ricapitolati i fatti.
Le immagini del funerale della reporter, che lavorava ad Al Jazeera dal 1997 e aveva la cittadinanza americana, sono particolarmente brutali ed hanno profondamente colpito l'opinione pubblica internazionale, tanto da sollecitare l'intervento del portavoce della Casa Bianca Jen Psaki, che ha condannato l'incursione "contro una processione che avrebbe dovuto essere accompagnata dalla calma". Anche Josep Borrell, Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell’Unione europea, si è detto "sconvolto per l’uso sproporzionato della forza e il comportamento irrispettoso delle truppe israeliane".
L'esercito israeliano ha fatto sapere che sta indagando sulla possibilità che i giornalisti "siano stati colpiti da palestinesi armati" durante gli scontri. Da parte sua il Presidente palestinese Abu Mazen ha condannato "il crimine di esecuzione da parte delle forze di occupazione israeliane", dichiarando di ritener "il governo israeliano pienamente responsabile".
L'omicidio della giornalista ha provocato le reazioni di molti governi ed organizzazioni internazionali: il governo francese e il portavoce del dipartimento di Stato americano Ned Price hanno annunciato di esigere un'inchiesta immediata, mentre l'Unione Europea e l'ufficio dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, hanno chiesto l'apertura di un'indagine “indipendente”; la Federazione internazionale dei giornalisti ha inoltre dichiarato di voler inserire il caso tra quelli depositati presso la Corte penale internazionale, presso cui già scorso aprile la Ifj e il sindacato dei giornalisti palestinesi avevano depositato denunce simili.
"Si chiede di sapere, in coerenza con la tradizionale posizione italiana nel conflitto israelo-palestinese, che supporta la soluzione "Due Popoli, Due Stati" se il Ministro non intenda attivarsi nell'immediato per favorire l'istituzione di una Commissione internazionale di inchiesta indipendente in grado di accertare i fatti che hanno condotto all'uccisione della giornalista Shireen Abu Akleh".