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Per Israele la morte della Giornalista di Al Jazeera non merita nemmeno una inchiesta penale

La polizia militare israeliana ha comunicato che non aprirà nessuna indagine penale sull’uccisione di Shireen Abu Akleh sulla base del fatto che non vi è alcun sospetto di un atto criminale.
A cura di Antonio Palma
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Per le autorità israeliane la morte della Giornalista di Al Jazeera Shireen Abu Akleh, uccisa in Cisgiordania, non merita nemmeno una inchiesta penale. La polizia militare di Tel Aviv infatti ha comunicato che non aprirà nessuna indagine sull'uccisione di Shireen Abu Akleh sulla base del fatto che non vi è alcun sospetto di un atto criminale.

La divisione investigativa criminale della polizia militare dell'esercito israeliano, incaricata del caso, ha comunicato che la sua indagine preliminare non ha potuto determinare se la giornalista palestinese-americana sia stata uccisa da colpi di arma da fuoco israeliani o palestinesi ma che gli accertamenti finiscono qui perché non sarebbero emerse condotte criminali.

Abu Akleh è stata uccisa l'11 maggio scorso da colpi di arma da fuoco sparati alla periferia di Burqin, un villaggio adiacente al campo profughi di Jenin, mentre raccontava l’intervento di una unità dell’esercito israeliano per un’operazione con arresti nel campo.

Tra le forze di difesa israeliane e uomini armati palestinesi era nato un conflitto fuoco durante il quale la giornalista è stata uccisa. L'Autorità Palestinese ha accusato Israele di aver ucciso Abu Akleh e una condanna unanime per la morte della donna e la politica israeliana in Cisgiordania è arrivata dalla comunità internazionale. Proteste che sono proseguite quando durante i funerali la polizia israeliana ha caricato il corteo funebre che trasportava a spalla la bara della giornalista

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Anche l'amministrazione Biden ha criticato Israele e ha chiesto spiegazioni e ora la decisione di non aprire un'indagine penale rischia di suscitare proteste da parte di Washington. Il segretario di Stato americano Antony Blinken infatti ha promesso alla famiglia della giornalista palestinese-americana che gli Usa avrebbero chiesto indagini adeguate.

Secondo Israele, i soldati non hanno visto affatto la giornalista e hanno puntato il fuoco contro uomini armati, che si trovavano effettivamente nelle vicinanze. Secondo l’indagine preliminare, almeno sei uomini hanno aperto il fuoco contro palestinesi armati che si trovavano vicino ad Abu Akleh e altri giornalisti. In particolare un militare ha sparato dall'interno di una jeep blindata contro un uomo armato e nascosto dietro un muro, mentre la jeep era a circa 190 metri dal giornalista. Durante questo episodio si pensa che Abu Akleh possa essere stata colpita a morte.

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