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USA, voleva vendere il computer di Nancy Pelosi alla Russia: incastrata dalla madre

Aveva rubato il computer di Nancy Pelosi durante l’assalto al Campidoglio USA del 6 gennaio 2021 e poi aveva cercato di venderlo a un suo amico in Russia. L’uomo avrebbe dovuto dare il computer ai servizi segreti nazionali. La vendita è saltata però per motivi sconosciuti. Ad incastrare la manifestante è stata proprio la madre attraverso le immagini delle telecamere di videosorveglianza.
A cura di Gabriella Mazzeo
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il biglietto lasciato sulla scrivania di Nancy Pelosi
il biglietto lasciato sulla scrivania di Nancy Pelosi

Dopo l'assalto al Campidoglio degli Stati Uniti, uno dei manifestanti avrebbe cercato di vendere senza successo il portatile di Nancy Pelosi, presidente della Camera dei rappresentanti, ai servizi segreti russi. Questo emergerebbe da una denuncia all'FBI. Le autorità hanno chiesto l'arresto del 22enne per la condotta violenta dell'assalto e il tentativo di vendere il computer della Pelosi. L'imputato, la cui abitazione è attualmente sconosciuta, sarebbe una donna che il 6 gennaio 2021 ha fatto irruzione al Campidoglio e sarebbe stata avvistata nei pressi dell'ufficio della Pelosi. A incastrarla, anche le immagini della telecamera di sorveglianza.

Chi ha riconosciuto il suo volto nei video è stata proprio la madre. Alle autorità ha dichiarato che la figlia si trovava a Washington con suo padre. Al suo ritorno, avrebbe fatto la valigia e avrebbe detto alla madre che sarebbe andata via di casa per qualche settimana. Secondo un altro testimone, la donna voleva vendere il laptop a un amico in Russia che avrebbe poi dovuto venderlo al servizio di intelligence nazionale. La vendita non sarebbe andata in porto per motivi sconosciuti. Secondo il testimone, la donna potrebbe aver distrutto il computer.  L'FBI ha chiarito però che ancora non è chiaro se un laptop della Pelosi sia stato effettivamente rubato. L'indagine sarebbe ancora in corso.

Le misure di sicurezza a Washington

Nel frattempo Washington è in stato di emergenza in vista della cerimonia di inaugurazione del nuovo presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Sono in vigore misure di sicurezza importantissime per paura di nuove violenze, soprattutto al Campidoglio che prima del 6 gennaio non era mai stato vittima di un attacco simile. Proprio il Congresso è stato delimitato, recintato e delimitato con barriere metalliche. Sono presenti inoltre 25.ooo guardie nazionali pronte ad operazioni di difesa in caso di disordini simili a quelli del 6 gennaio.

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