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Tragedia a Palermo, bimbo di 4 mesi muore dopo crisi respiratoria: aperta un’indagine

Un bambino di 4 mesi è vita è morto all’ospedale pediatrico Di Cristina di Palermo dove era arrivato in preda ad una crisi respiratoria. I medici hanno provato a salvarlo, ma non ce l’hanno fatta. I familiari del piccolo hanno creato qualche momento di tensione all’ingresso del pronto soccorso dopo aver appreso la notizia. Il pm di turno ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia per capire le cause del decesso.
A cura di Ida Artiaco
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immagine di repertorio. 
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Tragedia a Palermo, dove un bimbo di 4 mesi di vita è morto al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico Di Cristina, dove era arrivato poco prima in condizioni critiche. Il piccolo pare abbia avuto dei problemi respiratori, ma una volta arrivato al nosocomio le sue condizioni sarebbero peggiorate ulteriormente. Nonostante le manovre rianimatorie eseguite dai medici, quest'ultimi non hanno potuto far altro che dichiararne il decesso. Sul posto sono immediatamente arrivate diverse volanti della polizia mentre all'ingresso della struttura ospedaliera ci sono state scene di disperazione e tensioni dopo che i familiari della vittima hanno appreso la drammatica notizia. Solo con l'intervento degli agenti la situazione è tornata sotto controllo.

Tuttavia, è giallo sulle cause della morte del neonato: per questo il pubblico ministero di turno ha aperto un fascicolo di indagine e disposto l'autopsia, che verrà eseguita già nelle prossime ore all’istituto di medicina legale del Policlinico. Il bambino era stato portato in ospedale dai genitori in preda ad una crisi respiratoria, cominciata a casa. Ma il giovanissimo paziente sarebbe deceduto durante le prime cure, prima ancora che il personale sanitario comprendesse la causa dei sintomi riscontrati. Come riporta BlogSicilia, non è la prima volta che l'ospedale dei bambini di Palermo finisce al centro di una vicenda dai contorni pochi chiari. Anzi, è stato al centro delle polemiche nei mesi scorsi durante il periodo di lockdown per vari motivi. In primo piano per un periodo di tempo c’è stato l’allarme dei sindacati sulla mancanza di percorsi dedicati Covid-19 per i piccoli pazienti e gli accompagnatori.

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