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La strategia della Lega per tornare a Palazzo Chigi: “Conte non dura, no a governissimo in autunno”

Dalla riunione di Bellerio di ieri è emersa la road map della Lega, indicata da Matteo Salvini: mobilitazione con il centrodestra il prossimo 2 giugno in tutti i capoluoghi, manifestazione di massa il 4 luglio al Circo Massimo. Il numero due del Carroccio Giorgetti chiude all’ipotesi di un governo di unità nazionale: “Ci sono tempi e tempi: un conto è farlo ora, un conto in autunno”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il segretario Matteo Salvini prepara la nuova strategia per la Lega per recuperare i consensi persi in questi due mesi di lockdown: da una parte rilancia la manifestazione di massa al Circo Massimo, annunciata per il prossimo 4 luglio, dall'altra chiede ai suoi di abbassare i toni e fare più proposte concrete ascoltando le esigenze dei territori. È quanto è emerso ieri dalla riunione del consiglio federale al quartier generale di via Bellerio, il primo allargato a coordinatori e commissari di tutte le regioni d'Italia. Presenti i tre vice Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Fontana e Andrea Crippa, il responsabile organizzativo Roberto Calderoli, i capigruppo Riccarco Molinari e Massimiliano Romeo e il tesoriere Giulio Centemero, ma non i governatori.

Intanto in agenda c'è il 2 giugno, Festa della Repubblica, data in cui si svolgerà la mobilitazione del centrodestra in tutti i capoluoghi. L'evento avrà soprattutto un valore simbolico, niente palco e sarà in forma statica. Per quanto riguarda invece la manifestazione del 4 luglio ha detto: "Se le condizioni sanitarie ce lo permetteranno, faremo una grande manifestazione al Circo massimo". E sulla data della protesta, a cui dovrebbe partecipare anche Forza Italia, sarebbe d'accordo anche la leader di FdI Giorgia Meloni.

Salvini è certo che si andrà presto al voto, perché una maggioranza che "litiga su tutto" potrebbe non durare a lungo, e quindi bisogna essere pronti: "Tutti siamo stati concordi nel giudizio molto negativo sull'operato di questo governo – dice uno dei big -, che sta affamando autonomi, partite Iva e imprese. Prevediamo un autunno caldissimo. Sicuramente noi faremo delle proposte, ma non c'è alcun patto di non belligeranza con la maggioranza. Due mesi fa aveva senso un'azione di responsabilità per il Paese. Ma si è perso l'attimo. Con questo Parlamento la Lega non può andare al governo".

Della stessa idea anche Giorgetti, tra i principali sostenitori dell'ipotesi governo di unità nazionale fino a poco tempo fa. "Se ci vengono a chiedere il governissimo in autunno quando saranno travolti fino a qua", ha detto l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, "noi gli facciamo cosi'", ha aggiunto, accompagnando il gesto dell'ombrello. "Ci sono tempi e tempi: un conto è farlo ora, un conto in autunno. Non pensino che andiamo a ‘salvarli'".

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