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Più di 20mila morti da coronavirus in Brasile, fosse comuni al cimitero di San Paolo

Più di 330mila contagi per il paese sud americano. Nelle ultime ore hanno avuto grande impatto le immagini del cimitero di San Paolo con file di fosse comuni destinate ai morti da coronavirus, oltre 21mila al momento. L’OMS critica il presidente Bolsonaro per il sostegno ai farmaci antimalarici per il trattamento: “Le evidenze non supportano l’uso diffuso di idrossiclorochina per il trattamento di COVID-19”.
A cura di Andrea Parrella
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Il Brasile continua ad attraversare una profonda crisi in relazione alla gestione dell'emergenza Coronavirus, che vede il paese amministrato come il più colpito della regione e il terzo al mondo per numero di contagi, 330.000 infezioni, e un totale di 21.116 morti.

San Paolo città più colpita, fosse comuni al cimitero di Formosa

La città più colpita, San Paolo, è stata teatro di una scena dal grande impatto mediatico, con le fosse comuni per i decessi da Coronavirus al cimitero di Formosa. La gestione dell'emergenza del governo guidato da Jair Bolsonaro continua ad essere oggetto di pesanti critiche. Il direttore delle emergenze dell'Organizzazione mondiale della sanità Mike Ryan, nel corso di una conferenza stampa virtuale, ha indicato il Sud America come un nuovo epicentro della malattia: "Abbiamo visto molti paesi sudamericani con un numero crescente di casi – ha dichiarato Ryan, – Esiste una preoccupazione in molti di questi paesi, ma chiaramente il più colpito è il Brasile al momento."

Le critiche a Bolsonaro per la gestione dell'emergenza

Bolsonaro ha ricevuto pesanti critiche da esperti di livello internazionale, non solo per la sfiducia mostrata sin da subito verso le pratiche di diastanziamento sociale, ma anche a e soprattutto per il sostegno all'uso massivo di farmaci antimalarici come clorochina e idrossiclorochina per il trattamento dei casi da Coronavirus, andando in una direzione completamente opposta a quelle delle indicazioni dell'Oms e della comunità scientifica internazionale.

OMS contro uso di farmaci antimalarici per il trattamento

Scelte, quelle di Bolsonaro, che hanno portato anche a dissenso all'interno del suo stesso esecutivo, visto che dall'inizio dell'epidemia il presidente brasiliano ha perso due ministri della salute proprio dopo aver fatto pressioni per promuovere l'uso precoce di farmaci antimalarici. Anche altri esperti di sanità pubblica di alto profilo hanno lasciato dopo queste decisioni, sostituiti per lo più da rappresentanti dell'esercito. Tra questi il ministro ad interim della sanità Eduardo Pazuello, generale dell'esercito in servizio attivo, che alcuni giorni fa ha autorizzato nuove linee guida per l'uso più ampio in casi lievi di clorochina e idrossiclorochina. Aspetto specifico, quest'ultimo, sul quale Mike Ryan è stato inflessibile: "Le nostre attuali revisioni cliniche condotte dalla Pan American Health Organization, e le attuali evidenze, non supportano l'uso diffuso di idrossiclorochina per il trattamento di COVID-19 fino al completamento di studi che ci permettano di avere risultati chiari ".

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