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8 marzo, le donne di Giacomo Leopardi: “Silvia, Paolina e le altre”

Dalla madre Adelaide Antici, alla nonna Virginia Mosca, passando per la compagna di giochi, Paolina, fino ad arrivare agli amori che sconvolsero l’animo di Giacomo Leopardi: Teresa Fattorini, a cui dedicò “A Silvia” e Geltrude Cassi Lazzari, la cugina del conte Monaldo.
A cura di Redazione Cultura
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Si annuncia un otto marzo speciale in Casa Leopardi, a Recanati, dove è proposto un nuovo percorso tematico culturale dal titolo "La donna al tempo del Poeta, figure femminili nel mondo di Giacomo Leopardi" in programma fino a domenica 11 marzo. L'obiettivo del percorso è raccontare la condizione della donna nell'Italia dei primi dell'800, utilizzando le memorie storiche legate all'universo femminile nell'esperienza personale di Giacomo Leopardi.

Adelaide, la madre. E Virginia, la nonna

Protagoniste del racconto le donne della famiglia Leopardi, le più vicine a Giacomo nella prima fase della sua vita e alcune figure femminili di rilievo per la sua esperienza di uomo e autore da adulto. Da sua madre, Adelaide Antici, "una fanciulla di bellezza severa, dagli occhi di zaffiro splendenti e intelligenti", per arrivare a nonna Virginia Mosca, madre del conte Monaldo. Madrina di battesimo di Giacomo, la nonna ebbe un rapporto di forte affetto e complicità con il nipote.

Dalla sorella Paolina a Teresa Fattorino

Altra figura femminile fondamentale fu Paolina Leopardi: sorella, compagna di giochi, confidente, segretaria, copista, collaboratrice preziosa e intima confidente. Paolina aveva un rapporto di sintonia intellettuale con il padre Monaldo e con i fratelli, tanto che cooperò alla redazione dei periodici "La voce della ragione" e "La voce della verità" diventando di fatto la prima giornalista italiana. Nell'itinerario anche i sentimenti di Giacomo verso il mondo femminile esterno a partire dalla "Silvia" del celebre canto, Teresa Fattorini, figlia del cocchiere, morta di tubercolosi a 21 anni, che Giacomo vedeva dalle finestre di Casa Leopardi. Ma sarà con Geltrude Cassi Lazzari, cugina di Monaldo, che il poeta sperimenterà pienamente la forza e il potere condizionante di un sentimento incontrollabile verso il mondo femminile.

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