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60 anni fa moriva Diego Rivera: il Messico, la Rivoluzione e l’amore per Frida Kahlo

Diego Rivera è stato uno dei più importanti artisti del Novecento messicano. Il suo nome è spesso associato a quello della grande Frida Kahlo che, insieme alla Rivoluzione, fu uno dei grandi amori della sua vita.
A cura di Federica D'Alfonso
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Diego Rivera insieme a sua moglie Frida Kahlo.
Diego Rivera insieme a sua moglie Frida Kahlo.

Il 24 novembre del 1957 muore “il gigante” del realismo sociale messicano: Diego Rivera è stato, insieme a David Alfairo Siquieros e Clemente Orzoco, uno dei massimi responsabili di quel “Rinascimento” murale che ha accompagnato il Messico sulla porta del Novecento. I campesinos, i poveri, gli indios e il lavoro, ma anche le donne e i meravigliosi paesaggi della sua terra: Diego Rivera fu tutto questo e anche di più, grazie alla sua compagna di vita e di arte Frida Kahlo che rimase al suo fianco per anni nonostante i continui tradimenti.

Murale di Diego Rivera presso il Palacio National di Città del Messico.
Murale di Diego Rivera presso il Palacio National di Città del Messico.

Opere come “La molinera”, “La noche de los pobres” e “Danza tehuana” sono solo una piccola parte dell’arte di Rivera: il successo più grande, anche oltre i confini del suo Paese, lo ebbero le enormi opere murarie, riassunto di tutte le ispirazioni politiche e culturali che si respiravano in Messico all’indomani della Rivoluzione. L’arte di Rivera racconta il suo popolo, la schiavitù delle antiche civiltà e la ricchezza della natura messicana unite su uno sfondo a tinte forti, contrastanti, molte volte violente.

I grandi murales e la polemica con gli Stati Uniti

Karl Marx parla al popolo messicano, in un affresco di Diego Rivera.
Karl Marx parla al popolo messicano, in un affresco di Diego Rivera.

A partire dalla fine degli anni Trenta Rivera inizia a dipingere anche oltre i confini del Messico: si sposta spesso negli Stati Uniti dove il suo linguaggio rivoluzionario conquista non poche polemiche. La più grande, passata alla storia, fu quella del Rockefeller Center di New York: Rivera dipinse su uno degli edifici più rappresentativi del capitalismo il suo “El hombre in cruce de caminos”, uno spassionato inno alla Rivoluzione e al comunismo. Ma gli Stati Uniti non apprezzarono: il muralista aveva inserito all'interno dell’enorme dipinto il ritratto di Lenin, che portò all'immediata distruzione dell’opera.

Le donne di Diego

Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo fu quando un tram mi mise al tappeto, l’altro fu Diego.

Diego Rivera ebbe molte donne: quelle prima e quelle dopo Frida Kahlo. Prima di incontrare il grande e tormentato amore della sua vita, nel 1919 Diego aveva già avuto tre figlie: una dall'artista Maria Marevna Vorobev, mai riconosciuta, e altre due da Guadalupe Marìn, diventata sua moglie nel 1922.

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Fu proprio nello stesso anno che Rivera e Frida Kahlo si erano incontrati per la prima volta, mentre Diego era alle prese con un murale sulle pareti della Scuola Nazionale preparatoria. Sette anni dopo, nel 1929, sposò Frida: la loro unione è stata una delle più famose e tormentate della storia. Diego Rivera è ricordato spesso per i numerosi tradimenti e le continue infedeltà, ma anche per l’ineguagliabile devozione che sua moglie, compagna di vita e di arte, gli ha sempre dimostrato. Lei lo aveva definito un  “grave incidente”, ma torna da lui anche dopo aver scoperto il tradimento con sua sorella Cristina: dopo un anno di separazione i due si risposano, nel 1940, e trascorrono gli ultimi anni di vita di Frida insieme.

Nel 1955, un anno dopo la morte della sua vera e unica compagna, Diego Rivera si risposa per la quarta volta con Emma. A lui Frida aveva sempre detto: "Al fondo tu e io ci amiamo profondamente e per questo siamo in grado di sopportare innumerevoli avventure, colpi alle porte, imprecazioni, insulti… Tutte le arrabbiature da cui sono passata sono servite soltanto a farmi finalmente capire che ti amo più della mia stessa pelle e che, se anche tu non mi ami nello stesso modo, comunque in qualche modo mi ami".

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