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Zika, allarme dell’Oms: “Si sta propagando in maniera esplosiva”

Il livello di allerta diventa sempre più alto. Quello che preoccupa “particolarmente” l’Organizzazione Mondiale della Salute è “la rapida evoluzione” della situazione e la diffusione del virus. Intanto Francia e USA sconsigliano viaggi nelle zone a rischio. Primo caso in Austria. L’esperto: “Nessun rischio che si diffonda in Italia”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il virus Zika in America Centrale e in America Latina “si sta diffondendo in maniera esplosiva”  E' l'allarme lanciato dal direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità, Margaret Chan. A tal proposito sarà formate una squadra "con i più grandi esperti a livello mondiale per comprendere se il virus Zika causi microcefalia e sindrome di Guillain-Barrè". Il Comitato di emergenza dell'Oms si riunirà lunedì 1 febbraio a Ginevra per fare il punto sull'emergenza. In particolare sarà deciso se debba essere dichiarata un'emergenza sanitaria internazionale. "Il livello di allerta è estremamente alto", ha aggiunto la Chan. Nel corso del meeting dell'1 febbraio verranno indicati "i consigli per un livello appropriato" di allerta internazionale e "le misure da prendere nei Paesi colpiti e altrove". “Vogliamo superare il gap scientifico sul virus Zika, quindi la condivisione delle informazioni sarà cruciale", ha detto ancora. La forte preoccupazione rispetto alla crescente diffusione del nuovo patogeno, ha spiegato Chan, è legata al fatto che ci si attende una “ulteriore diffusione internazionale” del virus, e ciò considerando che attualmente “non esiste un vaccino” e le popolazioni “non presentano alcuna immunità” rispetto a questo virus.

Anche il  presidente del Brasile Dilma Roussef ha annunciato che martedì 2 febbraio si terrà a Montevideo, in Uruguay, una riunione dei ministri della Sanità dei Paesi Mercosur per vagliare le misure da adottare nell'ambito della lotta al virus in America Latina. Del Mercosur, il mercato comune del Sud America, fanno parte: Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e Venezuela.

Nel frattempo anche in Austria c’è un primo caso di Zika. Come per le precedenti segnalazioni (quattro anche in Italia) si tratta di una turista tornata dalle vacanze in Sud America, precisamente in Brasile. Ed ora Usa e Francia raccomandando alle donne incinte di non recarsi nelle zone a rischio. "In casi limitati ci possono essere conseguenze molto gravi", ha detto in radio il ministro della Salute, Marisol Touraine, aggiungendo: "Raccomando alle donne incita che sono attualmente in Francia e che intendono recarsi in Martinica, Guyana, territori d'Oltremare, di rinviare il vostro viaggio".

"Non c'è alcun allarme o rischio che il virus zika si diffonda in Italia. Bisognerebbe invece temere di piu' il virus dell'influenza che infetta ogni anno il 20 per cento della popolazione mondiale". Giovanni Maga, dell'Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche, lo ha detto all'Agi. "Di casi importati di virus ‘esotici' (Dengue, Chikungunia, West Nile) trasmessi dalle zanzare – ha spiegato Maga – se ne registrano diversi ogni anno. Può succedere – ha aggiunto Maga – che chi si reca in vacanza o per lavoro nelle zone endemiche si infetti. A volte questi casi portano a pochi casi secondari o, come nel caso di chikungunia nel 2007, a piccole epidemie localizzate. Tuttavia questi virus non circolano stabilmente nel nostro paese ed è estremamente improbabile che da un singolo caso si possa generare un'epidemia estesa".

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