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Zaffiri (Lega) attacca Gabrielli dopo i fatti di Casale: “Olio di ricino per lui”

Il vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche contesta il prefetto di Roma per i fatti di Casale, definendolo un “Porco comunista al servizio del Pd”. Immediate le reazioni indignate, all’unanimità, del mondo della politica. Ma lui si difende: “A Roma sono state compiute azioni gravissime nei confronti di chi contrastava il degrado”.
A cura di Andrea Parrella
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La vicenda di Casale San Nicola, zona della periferia di Roma dove due giorni fa si è consumata la protesta contro l'accoglienza di 19 migranti, hanno certamente lasciato strascichi di tipo politico negli ultimi giorni. Se c'era bisogno di una dimostrazione in questo senso, le parole del vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche Sandro Zaffiri, Lega, indirizzate al prefetto Gabrielli tramite Facebook, sono piuttosto indicative. Si parla del responsabile della Prefettura che ha disposto lo spostamento a Casale dei 19 migranti e Zaffiri lo ha apostrofato in questo modo: "Gabrielli un porco di un comunista al servizio del Pd attento che ti abbiamo segnato sul nostro elenco. Arriveremo. Olio di ricino te ne darei tanto". Una frase che non poteva certo lasciare indifferenti gli esponenti politici delle fazioni opposte, soprattutto in considerazione del ruolo istituzionale che Zaffiti ricopre proprio in Consiglio.  Ma la replica dello stesso Zaffiri, come riporta Repubblica, non si è fatta attendere:

Ho usato parole forti, è vero, ma dall'altra parte ci sono delle azioni, e io sto dalla parte del popolo, delle famiglie…Quando verranno dati 1.500 euro a un cieco, a un disabile italiano allora ne riparliamo. A Roma sono state compiute azioni gravissime nei confronti di chi contrastava il degrado. Chiedo scusa per le parole, ma chi mi ha votato vuole sentirsi dire la verità

Zaffiri fa anche riferimento al caso di un comizio della Lega a Senigallia di qualche mese fa per giustificare in qualche modo le sue parole: "Noi siamo stati attaccati con le bombe carta, e c'erano famiglie con bambini. E c'erano anche gli assessori della giunta uscente". La condanna delle parti politiche opposte è stata praticamente immediata e unanime, a cominciare dal presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, che ha commentato così: "Le parole scritte sul profilo Facebook di Zaffiri non possono che essere condannate e stigmatizzate. Nessuno può permettersi di evocare pratiche fasciste, per di più se é un rappresentante delle istituzion". Ha fatto eco il presidente della regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, di stessa sponda politica: "Minacce e ingiurie che non voglio nemmeno riprendere. Piena solidarietà al Prefetto". Ma la contestazione giunge anche da Forza Italia, da parte del senatore Francesco Giro: "Sono esterrefatto dalle minacce rivolte contro il prefetto della mia città, Franco Gabrielli. Dare del ‘porco' al prefetto della Capitale e minacciarlo è gravissimo. E se a farlo è addirittura una figura istituzionale come il vice Presidente del Consiglio di una regione italiana il fatto diventa intollerabile. Al prefetto di Roma Gabrielli voglio esprimere la mia solidarietà".

I fatti di Casale San Nicola

Venerdì 17 luglio, nella periferia romana di Casale San Nicola, un corteo di residenti della zona, corroborato dai componenti del gruppo di Casapound, ha inscenato una protesta molto accesa nei confronti delle forze dell'ordine, mentre queste, su ordine della Prefettura, trasportavano presso l'ex scuola Socrate 19 migranti. Da una parte i militanti di Casapound e i residenti di Casale San Nicola, sdraiati in terra e incordonati, dall'altra parte le forze dell'ordine che rimuovevano il blocco con la forza per far passare il pullman di rifugiati diretto all'ex scuola. Il bilancio finale reso noto dalla Questura di Roma è di 14 feriti tra le forze dell'ordine, 2 arrestati, 1 denunciato e 15 persone identificate su cui sono in corso accertamenti per stabilire il loro ruolo negli incidenti.

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