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Yemen, strage a un funerale: almeno 140 morti e 500 feriti

E’ pesantissimo il bilancio di un raid durante il funerale del padre di un leader politico Houthi. L’Arabia Saudita nega di aver sganciato le bombe.
A cura di Davide Falcioni
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Almeno 140 persone sono morte e altre 500 sono rimaste ferite in seguito a un bombardamento aereo sulle quasi 2mila persone che stavano partecipando ieri al  funerale del padre di Jalal al-Rawishan, ministro dell’Interno dell’auto-proclamato governo Houthi. Il raid è stato portato a San’a, la capitale dello Yemen: al rito funebre stavano partecipando migliaia di persone tra le quali numerosi esponenti del gruppo dirigente Houthi, uno dei due schieramenti in guerra in Yemen contro l'Arabia Saudita, che ha tuttavia negato qualsiasi responsabilità nell'attacco parlando genericamente di "altre cause".

Croce Rossa: "Le vittime potrebbero essere almeno 300"

Secondo la Croce Rossa Internazionale il bilancio delle vittime del raid a San’a potrebbe crescere esponenzialmente nelle prossime ore e non è escluso che i morti possano essere ben 300. Alcuni testimoni hanno riferito all'agenzia Reuters che dagli aerei sono stati lanciati due missili, il primo dei quali ha sfiorato l'edificio dove si stavano celebrando i funerali, mentre il secondo l'ha colpito in pieno.

Cosa sta succedendo in Yemen

Malgrado l'Arabia Saudita abbia negato ogni addebito secondo molti osservatori l'ordine di compiere l'attacco sui civili sarebbe partito proprio dal governo di Riad, che avrebbe voluto approfittare dell'opportunità di uccidere numerosi dirigenti Houthi. In Yemen è in corso una guerra civile che ha avuto inizio nel marzo del 2015 ed al momento ha provocato almeno 10mila vittime, tra militari e civili. A combattere due schieramenti: da una parte quello sunnita facente capo al presidente Abdel Rabbi Monsour Hadi, eletto nel 2012 dopo la fine del regime di Ali Abdullah Saleh e sostenuto dall'Arabia Saudita, dall'Egitto e dagli Stati Uniti. Dall'altra, invece, c'è il gruppo sciita degli Houthi armato e sostenuto dall'Iran.

Le bombe sganciate dall'Arabia Saudita costruite anche in Italia

Sull'ennesima strage di civili in Yemen tutti i sospetti ricadono sull'Arabia Saudita, paese a cui l'Italia negli ultimi anni ha costantemente fornito bombe per l'aviazione militare: e a tal proposito è dei giorni scorsi la notizia dell'apertura di un'inchiesta della Procura di Brescia, intenzionata a far chiarezza sulla legittimità delle forniture di missili partiti in più occasioni dall'aeroporto di Cagliari. Il procuratore aggiunto Fabio Salamone, ha acquisito documenti e informazioni in merito ad almeno 5mila ordigni assemblati in Sardegna nello stabilimento della multinazionale tedesca Rvm, e destinati ai caccia sauditi che operano in Yemen. Non è escluso – dunque – che le bombe che ieri hanno causato una carneficina siano state costruite in Italia.

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