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Yara, ultime notizie: nuove ipotesi al vaglio degli inquirenti

Nuove ipotesi sul caso Yara, la ragazza potrebbe essere arrivata a Chignolo soltanto dopo una sosta a Mapello, dove il suo aggressore avrebbe tentato senza riusirci un approccio con lei.
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vaglio degli inquirenti

Mentre la dottoressa Cattaneo con il team del LABANOF in questi giorni sta svolgendo l’autopsia sul corpo di Yara Gambirasio, le indagini degli inquirenti dopo il ritrovamento del corpo si stanno intensificando. Mentre la dottoressa sta lavorando sui prelievi di polline e humus per capire se Yara è rimasta nel campo di Chignolo per tutti i 3 mesi della sua scomparsa oppure se è stata riportata lì soltanto successivamente, gli investigatori stanno provando a ricostruire il percorso che ha fatto l’assassino.

Probabilmente non si tratta di un percorso rettilineo tra i comuni di Presezzo, Bonate Sopra, Bonate Sotto verso Chignolo ma l’aggressore della piccola ginnasta bergamasca avrebbe potuto deviare verso il cantiere di Mapello, dove i carabinieri del RIS di Parma avevano condotto alcune indagini e dove le unità cinofile avevano riconosciuto l’odore di Yara. Queste e altre le ipotesi al vaglio degli inquirenti che stanno incrociando i dati rilevati dalle posizioni satellitari, rigorosamente cronometrate, con le informazioni che vengono fuori dalle celle telefoniche interessate dalla tragedia: quella di Brembate (sede della palestra), quella di Mapello (luogo in cui si trova il cantiere) e infine quella di Chignolo d’Isola (luogo del ritrovamento del corpo).

L’ipotesi della deviazione a Mapello è rafforzata dal fatto che il cellulare di Yara poco prima di essere spento dal suo aggressore, che in seguito ne ha fatto si che fossero ritrovati la batteria, sim card e l’Ipod vicino al corpo, ha agganciato proprio la cella telefonica di Mapello. Gli inquirenti credono probabile, dunque, che un primo approccio da parte dell’aggressore possa essere stato tentato proprio a Mapello che, preso dalla foga, ha deciso di spegnere il telefono della piccola Yara.

Oltre alle indagini degli investigatori e a quelle della dottoressa Cattaneo, a contribuire non poco alle indagini potrebbero essere le telecamere delle banche collocate lungo i quasi 10 chilometri da Brembate a Chignolo. Ore e ore di registrazioni, che si andranno ad aggiungere a quelle provenienti dall’azienda metal meccanica nei pressi del campo di via Bedeschi: un lavoro difficile, perché il tempo trascorso è davvero troppo e le immagini relative a quel 26 novembre potrebbero essere state cancellate.

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