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Yara, test del Dna conferma che Bossetti è figlio illegittimo

Il test del dna dopo che la madre del presunto assassino ha continuato a sostenere che il figlio fosse nato dal rapporto con il marito e non da una relazione extraconiugale. Massimo Giuseppe Bossetti intanto si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai pm.
A cura di Antonio Palma
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Massimo Giuseppe Bossetti, l'uomo fermato con l'accusa di essere l'assassino di Yara Gambirasio, non è figlio naturale di Giovanni Bossetti. Lo ha confermato il test del Dna eseguito su ordine degli inquirenti per fugare ogni dubbio sulla paternità dell'arrestato. La comparazione fra il dna di Giovanni Bossetti, padre legittimo di Massimo Giuseppe, e quello dello stesso fermato, infatti, ha evidenziato che non c'è compatibilità tra i due profili genetici e che quindi l'uomo accusato dell'omicidio di Yara non è il figlio naturale del primo. Il test del dna si era reso necessario dopo che la madre del fermato, Ester Arzuffi, ha continuato a sostenere che i suoi due figli gemelli fossero figli naturali dell'uomo e non nati da una relazione extraconiugale con Giuseppe Guerinoni, come invece sostiene l'accusa. Questo nuovo test quindi smentisce la versione della donna e conferma ulteriormente quanto già stabilito dagli esami scientifici degli inquirenti: Il carpentiere di 43 anni Massimo Giuseppe Bossetti è il figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni, l’autista di Gorno morto nel 1999. Alla vigilia dell’udienza di convalida del fermo di Bossetti, che sarà effettuata dal gip Ezia Maccora, un altro tassello dunque si va ad aggiungere al complicato caso dell'omicidio di Yara Gambirasio.

Massimo Giuseppe Bossetti non risponde ai Pm

Intanto il presunto assassino della ragazzina di Brembate di Sopra continua a fare scena muta davanti ai pm e agli agenti che lo accusano del terribile omicidio. Dopo essere rimasto in silenzio lunedì sera sia al momento dell'arresto sia dopo il trasferimento nella caserma dei carabinieri  e in carcere, Massimo Giuseppe Bossetti anche oggi si è rifiutato di rispondere alle domande degli inquirenti. In mattinata di fronte al pubblico ministero Letizia Ruggeri che indaga sul caso di Yara, il fermato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il pm si era recato in carcere accompagnato dagli esperti di polizia e carabinieri che si sono occupati del caso, ma anche con la consulente Cristina Cattaneo, l’anatomopatologa che ha eseguito l’autopsia sul corpo della 13enne.

Giovedì l'interrogatorio di garanzia

A questo punto è molto probabile che Massimo Giuseppe Bossetti si avvalga della facoltà di non rispondere per la terza volta anche giovedì mattina quando sarà interrogato dal gip. Il giudice per le indagini preliminari Ezia Maccora, domani mattina infatti dovrà decidere se le prove a suo carico sono sufficienti e quindi convalidare il suo fermo oppure no. In caso affermativo il presunto assassino rimarrà in cella, mentre nel secondo caso sarà scarcerato .

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