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Yara, per il consulente della Procura il Dna mitocondriale non è di Bossetti

Secondo l’AdnKronos, sarebbe questa la conclusione dell’analisi dell’esperto incaricato dal pm di Bergamo.
A cura di Antonio Palma
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Il Dna mitocondriale di Massimo Giuseppe Bossetti , l'uomo in carcere dal 16 giugno scorso con l'accusa di aver ucciso la 13enne Yara Gambirasio, non coinciderebbe con quello di ‘Ignoto 1′. Secondo quanto scrive l'AdnKronos, , sarebbe questo infatti il risultato a cui sarebbe giunto Carlo Previderè, ricercatore responsabile del laboratorio di genetica forense dell'Università di Pavia e incaricato dal pm di Bergamo di analizzare i capelli e i peli trovati sul corpo della ragazzina di Brembate di Sopra. Nella relazione dell'esperto, consultata in esclusiva dall'AdnKronos, in particolare si sottolinea il fatto che nonostante il dna nucleare di Bossetti sia corrispondente al 99,9% con quello dell’assassino, questo non è vero dal punto di vista del Dna mitocondriale. Una circostanza molto strana che pone all'esperto molti dubbi su quella traccia genetica raccolta sul corpo della 13enne. Se le contestazioni risultassero confermate potrebbe anche saltare la cosiddetta prova regina contro Bossetti.

Analisi su peli e capelli

Il punto di partenza dell'analisi è stato però quello di analizzare peli e capelli sul corpo della vittima confrontandoli con ‘Ignoto 1'. Secondo la relazione, però, anche su questo sarebbero sorte delle anomalie. Il "semplice confronto di tali profili aplotipici consentì di realizzare immediatamente di essere in presenza di un unico profilo apolitico mitocondriale" scrive infatti Previderè, aggiungendo che tale profilo "era certamente attribuibile alla vittima e non al soggetto definito ‘Ignoto 1', come indicato nella relazione del consulente del pm, dottor Giardina". In pratica si sarebbe confuso il dna della vittima con quello del possibile assassino.

"Campioni di Dna esauriti"

Tornando alle tracce del Dna, secondo la relazione i consulenti nominati dalla procura di Bergamo avrebbero “caratterizzato” nuovamente “la parte minoritaria” della traccia mista trovata sul corpo della vittima ricorrendo però ad altri campioni estratti dal Ris “in quanto i campioni 31G19 e 31G20″, quelli con le maggiori tracce miste di Dna di Yara e di ‘Ignoto 1′ trovate sul corpo della vittima, “risultano essere esauriti”. Se la circostanza fosse verificata non sarebbe più possibile ripetere l'esame del Dna in un incidente probatorio davanti alla difesa di Bossetti, come invece è stato sempre sostenuto fino ad ora.

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