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Yara, la moglie di Bossetti: “Spiati per due mesi prima dell’arresto”

Marita Comi, la moglie del muratore arrestato con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, ha parlato dei suoi sospetti in un’intervista al settimanale “Oggi”. Dubbi che però contrastano con le ricostruzioni dell’inchiesta.
A cura di Susanna Picone
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Il 3 luglio Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di Mapello arrestato il 16 giugno di un anno fa, si presenterà in tribunale per affrontare il processo sulla morte di Yara Gambirasio. La difesa del muratore dovrà tentare di scagionarlo dalle accuse di omicidio aggravato dalle sevizie e crudeltà e dalla minorata difesa della vittima e calunnia ai danni di un collega di lavoro. Ma a pochi giorni dall’inizio del processo a parlare è la moglie dell’indagato, Marita Comi. In un’intervista al settimanale “Oggi”, la donna ha manifestato dei dubbi che contrastano con le ricostruzioni dell’inchiesta. A suo dire, infatti, qualcuno sorvegliava suo marito già due mesi prima dell’arresto. “Massi era sorvegliato già due mesi prima che fosse arrestato. Di notte e di giorno. Attorno a casa, nei campi sul retro della palazzina o all’imbocco della strada che dalla Provinciale porta nel nostro cortile c’erano spesso due persone che chiacchieravano o fumavano… Eravamo preoccupati, ne abbiamo parlato, ci siamo chiesti chi potessero essere, cosa facessero, cosa volessero. Abbiamo pensato a dei ladri. Mai avremmo immaginato quello che è successo due mesi dopo. Chissà perché dal 16 giugno 2014, il giorno dell’arresto di mio marito, quei due sono spariti… Più visti”, ha raccontato al settimanale che recentemente ha anche ricevuto una “soffiata” sul delitto di Brembate Sopra. Secondo gli inquirenti, però, la certezza che la mamma di “Ignoto 1” fosse Esther Arzuffi sarebbe stata raggiunta solo il 14 giugno, cioè due giorni prima dell’arresto in cantiere di Massimo Bossetti.

Le dichiarazioni della moglie dell’indagato – A proposito del processo che sta per iniziare a Bergamo la moglie di Bossetti ha detto di credere nell’innocenza del marito ma di avere ugualmente tanta paura. E infine, riguardo le lettere anonime giunte alla redazione secondo le quali Yara sarebbe stata uccisa da un muratore polacco alla presenza di Bossetti, Marita Comi ha detto: “Se Massi avesse solo assistito a quello che si racconta in questi fogli prima o poi me l’avrebbe confidato. Non è capace di tenere un segreto così pesante. Non avrebbe dormito di notte. Massi non è un duro. È un sentimentale tenero”.

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