317 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Yara, il legale di Bossetti: “Linciaggio mediatico, nessun materiale pedopornografico”

A Fanpage.it parla il difensore di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni, evidenziando tutte le contraddizioni sull’omicidio della povera Yara Gambirasio: dal dna al furgone, dalla ricerche su internet all’arresto “indegno per un paese civile”.
A cura di Fabio Giuffrida
317 CONDIVISIONI
Ultime notizie sul caso Yara e il processo a Bossetti.
Ultime notizie sul caso Yara e il processo a Bossetti.

Chi ha ucciso Yara Gambirasio? Di chi era quel furgone che girava attorno alla palestra? Come è possibile che una ragazzina così ingenua si sia fidata di uno sconosciuto? Cosa è successo quella sera a Brembate, fuori dalla palestra? La vittima e l’assassino si conoscevano oppure si è trattato di un “rapimento” (non contestato a Bossetti, ndr)? Il principale sospettato resta Massimo Bossetti che, fino ad oggi, ha sempre gridato la sua innocenza. Nessun dietrofront, nessuna mezza ammissione. Lui non c’entra nulla e l’ha ripetuto più volte. Fanpage.it ha fatto un lungo colloquio con il difensore del presunto assassino di Yara, Claudio Salvagni, che ha chiarito tutte le contraddizioni del caso.

La prova regina del DNA contro Bossetti

Questa dovrebbe essere la prova regina, quella che avrebbe dovuto incastrare l’assassino della povera Yara. E, invece, "metà dna non è di Bossetti, l’altro presenta parecchi problemi": “In natura come fa ad esistere questa anomalia? Tre sono le ipotesi: o hanno sbagliato l’analisi sul dna nucleare o su quello mitocondriale o su tutti e due. Va fatto un approfondimento e, per questo, presenteremo una richiesta di perizia ha dichiarato il difensore. “In natura non può esistere un dna nucleare senza il suo mitocondriale” ha precisato a Fanpage.it.

Le ricerche su internet dal pc di Bossetti

Si è discusso a lungo delle presunte ricerche su internet, effettuate dal computer di Bossetti, che avrebbe cercato più volte “ragazzine di 13 anni”. Una circostanza che, in un primo momento, avrebbe potuto rafforzare la tesi del “predatore sessuale”. La difesa, però, ha dimostrato che sul suo pc non ci sarebbe alcun “materiale illecito e pedopornografico”. “La parola ‘ragazzine’ compare in titoli lunghi su siti pornografici. Da qui è stata fatta un’informazione strumentale e comunque non si sa chi ha effettuato queste ricerche” ha dichiarato Claudio Salvagni. La difesa, poi, ha chiesto di sentire il figlio maggiore di Bossetti per “chiudere il cerchio”, per “tratteggiare la figura del padre di famiglia, per conoscere le sue abitudini”.

Il furgone di Bossetti

Di chi è quel furgone intercettato a Brembate nei pressi della palestra? Bossetti continua a dire che non era il suo. Poi si aggiunge un particolare inquietante: i filmati trasmessi dalle televisioni sarebbero stati una “costruzione fatta apposta per esigenze di comunicazione”: “Si tratta di fotogrammi messi assieme, di un furgone che gira attorno alla palestra per restituire al pubblico la figura del predatore sessuale. Ma gli inquirenti non sapevano nemmeno se quel furgone fosse di Bossetti” ha precisato il difensore.


L'arresto di Bossetti

Una “cattura” con tanto di video choc ed una fortissima esposizione mediatica. “Non ha mai tentato di fuggire, stava lavorando e aveva gli stivali immersi nel cemento. Poi non sarebbe potuto scappare su un ponteggio così alto” ha riferito Salvagni a Fanpage.it. "L'arresto di Bossetti è indegno per un paese civile. Nemmeno Totò Riina è stato arrestato con un’esposizione di questo tipo. Un film fatto apposta per esigenze di comunicazione” ha aggiunto.

Le conseguenze del caso Yara Gambirasio

“Io sono sempre più convinto dell’innocenza di Bossetti. Le indagini sono state lacunose, scarse e mastodontiche. Si parla di 60 mila pagine di fascicolo. 60 mila. Senza considerare il linciaggio mediatico sul mio assistito e persino il tweet del Ministro Alfano ("Hanno individuato l'assassino di Yara", ndrche annunciava l’arresto dell’assassino” ha dichiarato il legale di Bossetti. La vita della sua famiglia, invece, è stata “demolita”: “E’ rimasto un simulacro di famiglia e di serenità. Ricordo che ci sono tre minori i quali, a prescindere dal processo, non sono colpevoli di nulla ma sono stati messi alla gogna”.

Ultime notizie sull’omicidio di Yara e il processo a Bossetti

A Bergamo prosegue, intanto, il processo a carico di Massimo Bossetti per l’omicidio di Yara Gambirasio. Nell’ultima udienza il consulente informatico della difesa dell’imputato ha detto che nei due computer sequestrati a Bossetti non c'è nessuna evidenza di ricerche pedopornografiche. Il processo prosegue con la sfilata dei testimoni della difesa, tra cui ci sarà appunto anche il figlio quattordicenne di Bossetti. Nelle precedenti udienze è stato ascoltato tra gli altri il custode della palestra frequentata da Yara Gambirasio e ancor prima è stato lo stesso Bossetti a prendere la parola per ribadire la sua innocenza e per contestare il dna trovato sugli indumenti di Yara.

317 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views