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Yara Gambirasio, la moglie di Bossetti: “Massimo era con me la sera del delitto”

Marita Comi, che questa sera sarà ospite a Matrix, continua a difendere suo marito, il muratore Massimo Giuseppe Bossetti in carcere dal 16 giugno dello scorso anno con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio.
A cura di Susanna Picone
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Secondo Marita Comi Massimo Giuseppe Bossetti è innocente. Il muratore di Mapello non sarebbe responsabile della scomparsa avvenuta nel novembre del 2010 della giovane Yara Gambirasio. La donna tornerà stasera in tv – sarà ospite della trasmissione Matrix su Canale 5 – per difendere il marito rinchiuso nel carcere di Bergamo. Marita Comi, come anticipa il sito Tgcom24, ha affidato a uno dei legali del presunto assassino di Yara alcune dichiarazioni per scagionarlo. Ha detto, ad esempio, che Bossetti tornava sempre a casa dopo il lavoro. “Mio marito tornava sempre a casa dopo il lavoro. Non andava da nessuna parte. Anche la sera del delitto (il 26 novembre del 2010) ha mantenuto le sue abitudini”, ha spiegato la moglie del sospettato.

“Massimo non ha ucciso Yara Gambirasio” – Marita Comi avrebbe anche negato di non aver creduto in suo marito: “Hanno  provato – ha spiegato – a mettermi contro di lui con le intercettazioni, facendo sembrare che non mi fidi di Massimo, che non gli creda. Invece è l’esatto contrario”. Insomma, secondo la moglie del muratore di Mapello è arrivato il momento di dimostrare l’estraneità del marito nell’omicidio di Yara Gambirasio. Per questo, ha spiegato, sarà accanto a lui al processo. “Continuo a essere convinta della sua innocenza ed è venuto il momento di dimostrarla. Per questo sarò anch'io in aula al processo e andrò fino in fondo in questa battaglia per far emergere la verità: Massimo non ha ucciso Yara”, ha ribadito la donna.

Chiesto il rinvio a giudizio per Bossetti – Massimo Giuseppe Bossetti, “incastrato” dalla prova del dna, è stato arrestato il 16 giugno del 2014 e da allora si trova in carcere. Nei giorni scorsi la Procura di Bergamo ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio di Bossetti per l'omicidio di Yara Gambirasio. Il muratore di Mapello dovrà rispondere anche di calunnia ai danni di Massimo Maggioni, un collega di lavoro del cantiere di Palazzago, quello in cui lavorava nei giorni del delitto di Brembate Sopra.

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