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Processo Yara, Corte respinge tutte le perizie chieste dalla difesa di Bossetti

Udienza cruciale a Bergamo per il destino giudiziario di Massimo Bossetti, imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio. La corte d’Assise, dopo ore in camera di consiglio, ha detto no alla perizia sul Dna richiesta dalla difesa.
A cura di Susanna Picone
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Massimo Bossetti a processo per l'omicidio di Yara Gambirasio.
Massimo Bossetti a processo per l'omicidio di Yara Gambirasio.

UPDATE 17.10 – Respinte tutte le richieste di nuove perizie. Sono state respinte tutte le richieste di nuove perizie avanzate dalla difesa di Massimo Bossetti, imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio. La decisione della Corte d’Assise si attendeva da questa mattina. Tra le diverse perizie la più importante era quella sul Dna. I giudici hanno detto no ritenendo “non decisivo ogni ulteriore accertamento” sul punto nell'ambito del dibattimento. È invece stato ritenuto “superfluo” l'accertamento chiesto dalla difesa sulle telecamere che avrebbero ripreso il furgone di Bossetti il giorno della scomparsa di Yara. Il processo va dunque avanti verso la sentenza per il muratore di Mapello. I giudici hanno anche deciso che, come chiesto dai difensori, debba essere acquisita l'intera corrispondenza tra l’imputato e una detenuta del carcere di Bergamo.

Udienza decisiva a Bergamo del processo per l’omicidio di Yara Gambirasio a carico di Massimo Giuseppe Bossetti. Alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Antonella Bertoja tocca sciogliere la riserva su una serie di richieste avanzate dalle parti, soprattutto dagli avvocati dell’imputato. La decisione della Corte è attesa nel pomeriggio. Se la Corte dovesse respingere le istanze delle parti il processo si avvierebbe alle conclusioni. Se invece dovessero essere disposti accertamenti tecnici, i tempi inevitabilmente si allungherebbero.

La perizia sul Dna

Una delle richieste riguarda una nuova perizia sul Dna. Per l’accusa le tracce trovate sugli slip della vittima sono senza dubbio di Bossetti, arrestato il 16 giugno 2014 e da allora in carcere. Secondo la difesa, invece, è necessaria un’ulteriore perizia per stabilirlo con certezza. “Mi oppongo – ha detto il pm Ruggeri – perché ritengo che gli argomenti siano stati più che sufficientemente approfonditi per permettere alla Corte di decidere”.

Il furgone di Bossetti

Un altro tema riguarda il furgone di Bossetti. La sera della scomparsa di Yara da Brembate Sopra, il 26 novembre 2010, un Iveco Daily simile a quello dell’imputato venne ripreso intorno alla palestra dove è stata vista per l’ultima volta la vittima. Nel corso del dibattimento il consulente della difesa Ezio Denti ha prodotto una perizia per smentire che si tratti del mezzo di Bossetti. Ora il pm intende citare Riccardo Roncella, professore di Ingegneria civile all’Università di Parma a cui si è rivolto il Ris per un’integrazione.

La famiglia di Yara: “Processo chiuso”

“Non ci opponiamo mai ad accertamenti che puntano a trovare la verità – ha spiegato l’avvocato Andrea Pezzotta, che assiste la famiglia Gambirasio con il collega Enrico Pelillo – anche se in questo caso una perizia del genere non porterebbe nulla di più”. L’avvocato Pelillo ha aggiunto che il dibattimento ormai “può dirsi concluso”.

Le lettere “hot” tra Bossetti e una detenuta

Nel corso dell’udienza di oggi è stato affrontato anche il tema delle lettere che l’imputato ha scritto in carcere a una detenuta.  Dopo la richiesta avanzata nella scorsa udienza dal pm Ruggeri, la difesa dell'imputato ha chiesto che le missive possano essere acquisite, “ma bisogna acquisirle tutte, per intero e nell'originale”. “Queste lettere – ha detto l’avvocato Paolo Camporini -vanno contestualizzate e si tratta di lettere sintomo di una situazione affettiva compromessa, tanto che in paese più civili del nostro, sono allo studio dei provvedimenti proprio sull’affettività in carcere”. “Si tratta – ha continuato l’avvocato – di corrispondenza tra adulti e che non contiene riferimenti alle ricerche nei computer (di Bossetti, ndr), come sostenuto dall’accusa”.

Le ultime notizie sul processo Yara

Le lettere “hot” scritte da Bossetti e una detenuta sono state al centro dell’ultima udienza del processo in corso a Bergamo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Il pm, come detto, ha chiesto di acquisire alcune missive che conterrebbero contenuti “a luci rosse”. A suo dire ci sarebbero dei collegamenti con le ricerche online che Bossetti aveva fatto prima del suo arresto (in una precedente udienza un consulente della difesa del muratore ha però detto che dai suoi pc non sarebbero state mai fatte ricerche pedopornografiche). Durante l'udienza di una settimana fa è stato anche ascoltato il figlio più grande dell’imputato Bossetti.

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