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Xylella: protestarono contro l’abbattimento degli ulivi, a Brindisi 46 indagati

Gli attivisti occuparono i binari nella stazione di San Pietro Vernotico bloccando per otto ore i treni sul tratto tra Bari e Lecce.
A cura di Antonio Palma
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Per protestare contro l'abbattimento degli ulivi in Puglia imposto dalle autorità per evitare il rischio di contagio da Xylella decisero anche di occupare i binari bloccando i treni e il traffico ferroviario per otto ore. Per questo ora 46 persone rischiano di finire a processo per interruzione di pubblico servizio e omissione di avviso alla questura della manifestazione. Tutti infatti sono formalmente iscritti nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Brindisi che ha appena inviato agli interessati un avviso di conclusione delle indagini preliminari.

L'indagine, affidata al pm Antonio Costantini, riguarda in particolare il blocco ferroviario realizzato il 10 novembre del 2015 nella stazione di San Pietro Vernotico, in provincia di Brindisi, per protestare contro il piano di abbattimento degli ulivi deciso dall’allora commissario nell’ambito del piano di interventi contro la Xylella. Il piano infatti prevedeva l'abbattimento di tutte le piante, anche quelle sane, nel raggio di cento metri dagli alberi risultati infetti e avrebbe comportato l’abbattimento di circa 4mila ulivi.

Secondo gli elementi raccolti a carico degli indagati da parte della digos, il blocco venne messo in atto poco dopo le 15.30 e durò fino alle 23, causando lo stop di almeno due i treni e problemi alla circolazione di una quarantina di convogli, tra cui anche alcuni a lunga percorrenza sul tratto tra Bari e Lecce, con conseguenti disagi per i passeggeri.

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