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Xylella: indennizzi fino a 15.000€ a chi sradica gli ulivi infetti

Approvato dalla Protezione Civile il piano contro il batterio che sta flagellando la Puglia. Sono 3.103 le piante – quasi tutti ulivi – da abbattere. La maggior parte si trova a zona a nord di Lecce e nell’area che comprende la parte più a sud della provincia di Brindisi.
A cura di Biagio Chiariello
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Un indennizzo di 146 euro in media a pianta per un massimo di 15mila euro ad azienda terriera che rimuoverà le piante infette da Xylella, il batterio che ha colpito in grandissima parte gli ulivi, in particolare nel Salento. È questa il provvedimento più importante contenuta nel nuovo piano di interventi contro il germe, approvato oggi dal capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e predisposto dal Commissario delegato per la gestione dell'emergenza xylella, Giuseppe Silletti. L’esecuzione degli interventi riguarderà circa 31 focolai e 3.100 ulivi, individuati specialmente nella zona a nord di Lecce e nell’area che comprende la parte più a sud della provincia di Brindisi. Altri focolai sono stati identificati a Torchiarolo, Cellino San Marco e San Pietro Vernotico, sempre nel brindisino. Si tratta di numeri, spiega la Protezione Civile “sono evidentemente provvisori in quanto soggetti a variazioni dovute ai continui aggiornamenti dei risultati del monitoraggio“.

Il costo complessivo dell’operazione è stimato in 13 milioni di euro, fondi già a disposizione del commissario delegato e in parte destinati proprio a incentivare la collaborazione degli olivicoltori e dei privati. Il contributo che verrà erogato ai proprietari terrieri è così quantificato: 98 euro per ogni ulivo estirpato in impianti con densità di 200 piante ad ettaro; 121 euro per gli uliveti con densità di 150 piante ad ettaro; 146 euro per gli uliveti con densità di 100 piante per ettaro o per gli ulivi non produttivi per i quali non è determinabile il sesto d’impianto. ”I proprietari inadempienti non riceveranno alcun contributo – ha spiegato Curcio – In quel caso sarà il commissario stesso a porre in essere direttamente le misure necessarie per fronteggiare l’emergenza fitosanitaria, sanzionando contestualmente i privati”. Inoltre, il contributo, spiega la Protezione Civile, non sarà fruibile “laddove siano previsti già altri contributi pubblici predisposti dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, a favore dei proprietari che procederanno all’estirpazione delle piante infette e all’attuazione degli interventi correlati”.

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