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Wind Jet: arrestato Pulvirenti, ex presidente del Catania Calcio

L’ex patron del Catania Antonino Pulvirenti era presidente della compagnia aerea fallita. Arrestato anche l’amministratore delegato della società.
A cura di Susanna Picone
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Antonino Pulvirenti, ex patron del Calcio Catania, è stato arrestato dai militari della Guardia di Finanza del capoluogo etneo nell'ambito dell'inchiesta per bancarotta fraudolenta della compagnia aerea Wind Jet. Pulvirenti era il presidente della compagnia aerea fallita. L'arresto è scattato anche per Stefano Rantuccio, amministratore delegato della società. Al termine delle indagini condotte dal comando provinciale di Catania e dal Nucleo di polizia Valutaria, la Procura ha chiesto e ottenuto le due ordinanze di custodia ai domiciliari e il sequestro di oltre cinque milioni di euro. Ha inoltre iscritto nel registro degli indagati una ventina di persone. Il coinvolgimento di Antonino Pulvirenti nell’indagine su Wind Jet risale al luglio dello scorso anno quando fu formulata l’accusa di bancarotta fraudolenta dopo la scoperta di un passivo di oltre 238 milioni di euro. Secondo i dati acquisiti dalle Fiamme Gialle le operazioni dolose sarebbero cominciate già nel 2005 tanto che già un anno dopo l’inizio dell’attività aveva perdite così ingenti da non poter operare sul mercato.

L’inchiesta Wind Jet – Le perdite, sostiene l'accusa, sarebbero state occultate nel bilancio al 31 dicembre del 2005 con un'artificiosa operazione di valorizzazione del marchio WJ consistita nella cessione – e retrocessione dopo pochi anni – del marchio Wind Jet in favore della Meridi s.p.a. per 10 milioni di euro. Successivamente le operazioni di fittizia sopravvalutazione di bilancio sarebbero proseguite e gli organi societari si sarebbero avvalsi del contributo di società estere che avrebbero predisposto perizie di stima “di comodo” del magazzino e di beni strumentali della compagnia rappresentando valori sovrastimati per oltre 40 milioni di euro. L’ex presidente del Catania era stato coinvolto lo scorso anno anche in un’inchiesta legata al mondo del calcio, con l’accusa di aver comprato partite per evitare la retrocessione. Un’accusa che gli era valsa un Daspo di cinque anni.

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