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William Kentridge finalmente a Roma nel 2016, con “Triumphs and Laments”

“Il più grande lavoro artistico dopo la Cappella Sistina”: è stato accolto così l’annuncio del via ai lavori per l’opera d’arte pubblica di William Kentridge, a Roma. Dopo anni d’incertezza, la data è ufficiale: dall’aprile 2016 sarà possibile ammirare, fra Ponte Mazzini e Ponte Sisto, “Triumphs and Laments”, il grandioso progetto dell’artista sudafricano che racconterà i miti e la storia della città eterna.
A cura di Federica D'Alfonso
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È ufficiale: il grande murale sul Tevere di William Kentridge si farà. Dopo anni di indecisioni, sospensioni e autorizzazioni negate, la straordinaria opera d'arte pubblica inizierà a prendere forma nel mese di marzo del prossimo anno, e verrà inaugurata il 21 e 22 aprile 2016. "Triumphs and Laments", questo il titolo del grandioso progetto pensato da Kentridge appositamente per i cinquecento metri che vanno da Ponte Mazzini a Ponte Sisto: un enorme racconto epico, dalle origini del mito alla contemporaneità storica, per rievocare la grandiosità storica della città eterna.

Se ne parla dal 2013, ma l'arte pubblica è cosa difficile da gestire, perché probabilmente non accontenta sempre tutti. Nel 2014 si parlava di una finalizzazione entro l'anno, ma nulla. Lo stesso Kentridge aveva dato l'ok, ma vari rallentamenti burocratici hanno fatto sì che il progetto venisse rinviato continuamente, senza mai avere una data sicura di esecuzione. Per opere pubbliche di questo tipo sono tanti gli enti che via via devono dare l'autorizzazione a procedere, e l'associazione Tevereterno che promuove il progetto non ha mai ricevuto il via libera definitivo. Finalmente però, la macchinosa trafila burocratica si è sbloccata, e in una conferenza stampa tenutasi giovedì 17 settembre presso il MACRO, il Museo d'Arte Contemporanea di Roma, è stato dato l'annuncio ufficiale.

Cinquecentocinquanta metri non solo di arte, ma anche e soprattutto di recupero urbano: attraverso l'uso di getti d'acqua e vapore, dunque tecniche non invasive ma nemmeno permanenti, verranno letteralmente "estratti" dai muri i soggetti pensati da Kentridge. L'artista sudafricano realizzerà più di novanta grandi figure, alte fino a dieci metri, che insieme comporranno un enorme racconto epico sui trionfi e le sconfitte dell'umanità, "Triumphs and Laments" appunto. Ispirandosi alla mitologia, ma anche alle vicende storiche del presente. Kentridge lavorerà "per sottrazione", quindi ripulendo tratti di muro, per circa un mese e mezzo, e le prime prove su strada sono previste già per il prossimo ottobre.

bozza di lavoro per "Triumphs and Laments"
bozza di lavoro per "Triumphs and Laments"

Un'arte pubblica di pubblica utilità, pensata per essere in totale armonia con l'anima monumentale e storica della città. Promotrice del progetto, non a caso, la Tevereterno Onlus, un'associazione che lavora costantemente per la riqualificazione di aree come quella del Tevere. Già nel 2005 la direttrice artistica del progetto nonché fondatrice dell'associazione, Kristin Jones, aveva sperimentato la tecnica "a sottrazione" nello stesso luogo. Una volta terminata, l'opera dovrebbe "durare" almeno tre anni e costituire un importante punto di partenza per la riqualificazione dell'area del Tevere. La tecnica non consente infatti una durata permanente dell'opera: negli anni nuovi strati di smog e di materia biologica, che con il vapore verranno rimossi, si accumuleranno di nuovo sui muraglioni, lasciando sbiadire le immagini.

Il lavoro, ultimato il prossimo anno, verrà inaugurato in pieno Giubileo: una Roma già in fermento accoglierà le due giornate previste per l'inaugurazione con un evento musicale e teatrale gratuito, pensato e realizzato in collaborazione con il musicista Philip Miller. Completamente gratuita anche la realizzazione del murale: tutto è prodotto da Kentridge stesso e le sue tre gallerie, che attraverso la vendita delle opere relative al progetto finanzieranno l'operazione.

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