Wikileaks colpisce ancora: hackerata la mail del capo della Cia
Wikileaks colpisce ancora: ieri sera l'organizzazione ha reso noto di essere riuscita ad accedere nella casella di posta elettronica di John Brennan, il capo della CIA, e di aver cominciato a pubblicare una parte del materiale trovato. I documenti sono stati esaminati in seguito alla recente violazione dell'account di posta personale del numero uno dei servizi segreti statunitensi realizzata da alcuni hacker all'inizio della settimana: per Brennen la beffa è doppia, dal momento che i pirati informatici hanno comunicato di essere solo degli studenti delle scuole superiori.
I documenti estratti dalla casella e mail del capo della Cia e pubblicati da Wikileaks risalgono al 2008 e agli anni precedenti, ovvero a un periodo antecedente la sua nomina alla testa dei servizi segreti, avvenuta nel 2013. Tra i file ci sono una prima stesura di una norma sui metodi per effettuare gli interrogatori e uno scambio di vedute con il senatore repubblicano Christopher Bond del Missouri, che all’epoca era membro della commissione del Senato che si occupa di intelligence.
In un documento del 2007 Brennan si rivolge a “chiunque assuma l’incarico in Pennsylvania Avenue 1600 il prossimo gennaio 2009”, ovvero la Casa Bianca, e consiglia di addolcire i toni contro l'Iran per avviare un dialogo diretto con Tehran: mansione, quest'ultima, che secondo colui che avrebbe gestito l'agenzia di intelligence avrebbe dovuto ricoprire l’ex Segretario di stato americano Colin Powell. Tra le informazioni finora pubblicate da Wikileaks non esistono informazioni secretate o di grande rilevanza per la sicurezza nazionale, ma non si può escludere che nei prossimi giorni ne verranno pubblicate di più importanti.
L'organizzazione di hacker che ha violato l'account di Brennan si fa chiamare Crackas With Attitude” (CWA) e in passato aveva annunciato di avere ottenuto svariate informazioni su Brennan, come numeri di telefono, codice fiscale ed indirizzi privati. Le autorità americane stanno dando la caccia ai pirati informatici.
