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Voucher lavoro, stretta del governo: saranno tracciati per evitare abusi

Le aziende dovranno comunicare preventivamente nome del lavoratore, data, luogo e orario della prestazione, ma per i sindacati non basta: “Rimarranno milioni di lavoratori in un’area grigia senza diritti”
A cura di Antonio Palma
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Dopo la loro estensione con il Jobs Act e il boom di utilizzo da parte dei datori di lavoro, i cosiddetti voucher avevano creato non poche proteste da parte dei sindacati che segnalavano ripetuti abusi. Per questo ora il Ministero del lavoro ha deciso di intervenire sui buoni lavoro con una stretta sul loro utilizzo che prevede la piena tracciabilità. Con un decreto ministeriale che sarà varato nei prossimi giorni, infatti, l'Esecutivo ha imposto alle aziende di comunicare nome del lavoratore, data, luogo e orario della prestazione, in modo da evitare abusi. "Abbiamo deciso di stringere i bulloni intorno al sistema dei voucher per limitare o, se ce la facciamo, evitare in assoluto che si producano furbate", ha spiegato lo stesso ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in un videomessaggio postato su Facebook.

Secondo quanto annunciato dal Dicastero, le società che vorranno usare i voucher “dovranno comunicare preventivamente, in modalità telematica, il nominativo e il codice fiscale del lavoratore per il quale verranno utilizzati, insieme con l’indicazione precisa della data e del luogo in cui svolgerà la prestazione lavorativa e della sua durata”. Lo scopo è di evitare "possibili comportamenti illegali ed elusivi da parte di aziende che – al pari di un cittadino che utilizza il biglietto dell’autobus solo se sale a bordo il controllore – acquistano il voucher, comunicano l’intenzione di utilizzarlo ma poi lo usano solo in caso di controllo da parte di un ispettore del lavoro”.

"Ora saremo in grado di pescare quelli che pagano magari un'ora con il voucher e tutto il resto in nero, Questa è una cosa che non va bene e noi vogliamo combatterla" ha assicurato Poletti, concludendo: "Noi siamo per aiutare le imprese a crescere ma non tolleriamo nessun comportamento che sfrutti il lavoro e che cerchi in qualche misura di eludere la legge. Per questo abbiamo preso questa decisione, controlleremo gli effetti, se quello che abbiamo fatto è sufficiente, bene, se i dati ci diranno che non siamo ancora a posto ci rimetteremo le mani perché noi vogliamo combattere la precarietà".

Per sindacati però l'intervento di correzione sui voucher lavoro non basta. "La tracciabilità così come annunciata non serve a contrastare gli illeciti; rimarranno milioni di lavoratori in un'area grigia senza diritti, nuovi poveri e sempre più precari" hanno spiegato dalla Cgil. "È solo un atto dovuto e il minimo sindacale, si riportino i voucher alla loro originaria funzione che era quella di pagare e fare emergere i piccoli lavori occasionali e non quello di sostituire, con dei ticket, le buste paga previste dai contratti per pagare il lavoro dipendente" insistono dalla Uil. Dalla Cisl infine pur promuovendo l'intervento ribadiscono che sui voucher è prioritario affidarne "la gestione alla contrattazione aziendale, contenerne la percentuale di utilizzo ed escludere settori, che già devono affrontare appalti, subappalti, false cooperative".

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