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Voto di scambio politico – mafioso verso l’approvazione: polemica del M5S

Al Senato la discussione sulla nuova legge sul voto di scambio politico – mafioso: maggioranza compatta, proteste del Movimento 5 Stelle.
A cura di Redazione
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Oggi il Senato della Repubblica è impegnato nella discussione del provvedimento recante la modifica dell'ormai noto articolo 416 – ter del Codice penale, per quel che concerne lo scambio elettorale politico – mafioso. Si tratta di un provvedimento che ha avuto una genesi controversa, con la norma approvata in prima lettura al Senato che è stata modificata in maniera consistente alla Camera dei deputati, provocando la rabbiosa polemica del Movimento 5 Stelle. In particolare i senatori grillini hanno posto l'accento su due cambiamenti rilevanti: sulla diminuzione delle pene, con la forbice passata da 7 / 12 anni a 4 / 10 anni, e sulla riformulazione della parte in cui si punisce il politico che paga o semplicemente promette denaro o altra utilità in cambio di voti alle consultazioni elettorali.

Una polemica che si è concretizzata nella presentazione di numerosi emendamenti e nella contestazione aperta alle scelte della maggioranza ed in particolare del Partito Democratico. Nello specifico, i parlamentari del Movimento 5 Stelle sottolineano come la riduzione della pena possa comportare problemi per quel che concerbe la prescrizione, l'interdizione dai pubblici uffici e soprattutto l'assenza di condanna al carcere; discorso simile per la riformulazione del passaggio sull'altra utilità, con l'eliminazione dell'aggettivo "qualunque" che potrebbe comportare problemi di interpretazione. Va detto che sulla questione le opinioni sono di diverso tipo, con l'apprezzamento del capo della Direzione Nazionale Antimafia Franco Roberti che la considera una "norma perfetta" e del magistrato Cantone, presidente dell'Authority anticorruzione, secondo cui la norma finale rappresenta un deciso passo in avanti rispetto alla precedente. Moderatamente critico Antonio Ingroia, il quale pur parlando di "ricatto di Forza Italia", ammette che rispetto alla norma vigente si aprono nuove possibilità per i pm. Come riporta IlFattoQuotidiano, invece, ci sono altri magistrati che la pensano in maniera opposta: "Il vero voto di scambio è costruito dalle organizzazioni mafiose attingendo alla propria rete di contatti, senza forzatura. È questo, continuano i pm, il metodo con cui si realizza l’infiltrazione delle cosche al nord, e con il nuovo 416 ter resterebbe impunito o punito solo lievemente, come corruzione elettorale".

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