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Voto all’estero? Studenti e non residenti tagliati fuori: è protesta sul web

Bisogna essere iscritti all’AIRE per votare all’estero e per farlo c’è bisogno di essere residenti all’estero da più di sei mesi. Un’enorme fetta di cittadini, per votare, dovrà sprecare soldi e tempo per tornare a casa.
A cura di Andrea Parrella
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Ci ricordiamo, durante la campagna elettorale per le primarie del centrosinistra, un Matteo Renzi impuntato in difesa di uno dei progetti che più riteneva importanti ai fini della formazione di quel sentire europeo che, di fatto, manca come componente fondamentale per un'unità: l'Erasmus. Ebbene, se fosse stato il candidato, il sindaco di Firenze avrebbe potuto contare sull'appoggio di quelli che l'Erasmus lo stanno facendo? La risposta è no. Il motivo risiede in un buco, un vuoto normativo nella regolamentazione del voto italiano, ovvero quello che riguarda coloro che si trovano all'estero, pur non essendo residenti. Tradotto vuol dire per lo più studenti, ma non solo.

Per poter prendere parte al voto popolare, coloro i quali si trovano oltre i confini italici per un tempo limitato non potranno far altro che tornare a casa, in alternativa abdicare al proprio senso d'appartenenza. Questo perché la normativa non permette il voto a coloro i quali non siano iscritti all' AIRE (Anagrafe Italia Residenti all'Estero) entro e non oltre il 31 dicembre dell'anno precedente alla fine della legislatura (la pagina dal sito del Ministero degli Esteri relativa al voto all'estero). C'è un però, ovvero che per iscriversi all'anagrafe c'è la necessità di risultare come residenti all'estero da almeno sei mesi, cose che per buona parte degli studenti all'estero, e specie nel periodo dell'anno in cui cadranno queste elezioni, è tecnicamente impossibile. Esistono tuttavia delle categorie tutelate, come le forzi militari e di polizia, dipendenti statali e professori e ricercatori universitari.

A reclamare la tutela di un proprio diritto sono, in questi giorni, proprio i facenti parte dell'ampia fascia di italiani che per votare saranno costretti a fare un biglietto aereo e sprecare tempo e danaro: non solo gli studenti, ma una grossa moltitudine di persone che non si ritroveranno nelle fila delle fasce tutelate. Il gruppo Facebook Studenti italiani che non potranno votare alle prossime elezioni, sta facendo notizia proprio in queste ore, dopo che la stampa si è accorta di loro ed ha deciso di perorarne la causa ed appoggiarli in questa protesta. E' evidente che nella regolazione del voto estero, c'è qualcosa che non va.

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