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Voti della mafia in cambio di favori: arrestato anche ex sottosegretario PD

Sandro Principe, ex sindaco di Rende e sottosegretario ai lavori pubblici, avrebbe accettato voti della ‘ndrangheta in cambio di favori. In manette anche ex consiglieri provinciali e regionali.
A cura di Davide Falcioni
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I carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno tratto in arresto dieci persone su ordine della Dda di Catanzaro. In manette anche Sandro Principe, esponente del Partito Democratico, ex sottosegretario al Lavoro ed ex sindaco di Rende, oltre ad ex assessore e consigliere regionale. Arrestati anche ex assessori e consiglieri, quattro esponenti di vertice della cosca di ‘ndrangheta "Lanzino-Rua'", egemone in provincia di Cosenza, per cui è stata disposta la custodia in carcere mentre per gli altri si è fatto ricorso ai domiciliari.

A condurre l'inchiesta sono stati i pubblici ministeri di Catanzaro Vincenzo Luberto e Pierpaolo Bruni. Oltre a Principe, l'operazione ha visto il coinvolgimento di altri politici come Umberto Bernaudo, anch'egli ex sindaco di Rende, l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli, l’ex consigliere provinciale Pietro Ruffolo e un ex consigliere comunale di cui al momento non è stata resa nota l’identità. Per tutti sono stati disposti gli arresti domiciliari.

I reati contestati a vario titolo sono concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio, corruzione. A svolgere le indagini, condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, è stato il Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Cosenza che ha svelato un "intreccio" politico/mafioso che ha consentito a candidati alle varie tornate elettorali comunali, provinciali e regionali, di ottenere il prezioso sostegno elettorale da parte di personaggi di rilievo della cosca di ‘ndrangheta "Lanzino-Rua'" di Cosenza, già tutti definitivamente condannati per "associazione mafiosa", in cambio di favori.

In particolare tra le attività illegali scoperte – tutte frutto di accordi elettorali – ci sono, come riporta Il Quotidiano del Sud "quelle relative all'affidamento in gestione di locali pubblici comunali a beneficio di personaggi appartenenti alla ‘ndrangheta, all'assunzione presso la società "municipalizzata" preposta alla gestione dei servizi comunali, di soggetti vicini al gruppo criminale, al mancato licenziamento di alcuni di questi nonostante alcune condanne, la promessa dell'erogazione di fondi pubblici per finanziare una cooperativa creata ad hoc, da un personaggio di vertice della cosca, per la gestione dell'area mercatale di Rende. Le assunzioni presso la "municipalizzata", in particolare, hanno riguardato vari esponenti della cosca, tra cui il capo del sodalizio di ‘ndrangheta, Ettore Lanzino".

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