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Visco: “In Italia investimenti esteri bloccati dalla criminalità”

Il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco: “Urgente una rapida approvazione della legge sull’autoriciclaggio”.
A cura di D. F.
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Ma quali "difficoltà a licenziare"? A frenare gli investimenti esteri in Italia – oltre alle lentezze della burocrazia – sarebbe il tasso di criminalità. A spiegarlo è stato Ignazio Visco, numero uno della Banca d'Italia, in apertura del convegno "Contrasto all’economia criminale: precondizione per la crescita economica". Visco ha spiegato che "l’illegalità ha un effetto negativo sugli investimenti in generale e quelli dall’estero in particolare". L'effetto negativo, secondo il leader di bankitalia, sarebbe anche misurabile: "Utilizzando l’indicatore Doing Business, che fornisce una sintesi della qualità dell’ambiente istituzionale, e considerando il grado di penetrazione criminale nel territorio, è stato stimato che, a parità di altre condizioni, se le istituzioni italiane fossero state qualitativamente simili a quelle dell’area dell’euro, tra il 2006 e il 2012 i flussi di investimento esteri in Italia sarebbero risultati superiori del 15 per cento – quasi 16 miliardi di euro – agli investimenti diretti effettivamente attratti nel periodo", dice Visco.

Per il governatore della Banca d'Italia "una rapida approvazione della legge sull’autoriciclaggio sarebbe un primo, importante, passo dopo anni di discussione". Secondo Visco inoltre occorrono riforme che permettano di "creare le condizioni per tornare a crescere. È fondamentale e urgente". Secondo uno studio di qualche anno fa le aziende che operano in territori caratterizzati da alti tassi di criminalità pagano tassi d’interesse di circa 30 punti base più elevati rispetto a quelli pagati dalle imprese attive in zone con bassa criminalità. Per questo la banca d'Italia non intende stare con le mani in mano: "La collaborazione della Banca d’Italia con l’Autorità giudiziaria è ampia e continua: nel 2013 abbiamo inoltrato all’Autorità 249 segnalazioni; nei primi 9 mesi del 2014, sono state 108. Nel corso del 2013 l’Unità di informazione finanziaria (UIF) ha ricevuto oltre 64.000 segnalazioni di operazioni sospette (dalle 12.500 del 2007), soprattutto da parte di banche e intermediari finanziari, per un importo complessivo di circa 84 miliardi di euro; si prevede che nell’anno in corso le segnalazioni superino le 70.000 unità".

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