88 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Vigili in sosta vietata davanti al Comune, il sindaco di Locri ordina: “Multatevi da soli”

Esasperato dalle auto dei vigili in sosta vietata davanti al palazzo comunale, il sindaco di Locri Giovanni Calabrese ha costretto i vigili del Comune a elevare contravvenzioni a loro stessi: “Non possiamo chiedere ai cittadini di pagare le sanzioni e di attenersi alle regole quando siamo noi i primi a non rispettarle”.
A cura di Charlotte Matteini
88 CONDIVISIONI
sparatoria a milano

Ha ordinato a un suo vigile di elevare una contravvenzione per divieto di sosta a se stesso. Accade a Locri, il protagonista di questa inusuale vicenda è il sindaco del paese, Giovanni Calabrese. A seguito di numerosi avvertimenti e "lavate di capo", il primo cittadino di Locri, esasperato dal vedere le auto della polizia municipale in divieto di sosta davanti al palazzo comunale, all'ennesimo episodio di noncuranza da parte dei vigili del paese calabrese, ha inscenato una protesta fuori dal comune: "Da diversi giorni avevo chiesto agli uomini della polizia municipale di non parcheggiare le auto di servizio davanti al Comune, dove vige il divieto di sosta. Alla fine non ce l’ho fatta più", ha spiegato Calabrese al quotidiano La Stampa.

Così, l'agente autore del misfatto è stato costretto a elevare un verbale a due auto dei vigili e a un altro mezzo di servizio. Chi pagherà queste multe, si domanda il cronista? Di certo non il Comune, ha risposto Calabrese, che ha inoltre affermato che le contravvenzioni sarebbero già state pagate dai vigili trasgressori e dal capo dell'Ufficio tecnico del Comune.

"Non possiamo chiedere ai cittadini di pagare le sanzioni e di attenersi alle regole quando siamo noi i primi a non rispettarle", ha proseguito il sindaco di Locri, che non è nuovo a battaglie del genere. Da quando è stato eletto, infatti, ha cominciato a fare le pulci a tutti i dipendenti del suo comune, accusandone alcuni di essere assenteisti, poco produttivi, ma soprattutto dei privilegiati: "Qualche giorno fa ho ricevuto una lettera protocollata con la quale si chiedevano al Comune 133 euro più interessi legali per un’indennità di tesserino del 1988. Ho risposto che disconosco questo tipo di istituto. La verità è che i dipendenti per anni hanno approfittato di certe situazioni utilizzando il Comune come una specie di bancomat. E questo ha prodotto un contenzioso elevatissimo per l’ente, tra continue richieste di indennità e benefit vari", ha raccontato Calabrese.

Altra protesta al limite dell'ordinario, Calabrese l'ha inscenata qualche anno fa. Una "Lettera a Gesù", che fece il giro dei quotidiani nazionali, in cui chiese al "Divinissimo signore Gesù Cristo" di aiutarlo a eliminare la piaga dell'assenteismo in Comune: "Mi rivolgo a te, in ultima istanza, non sapendo a chi altro rivolgermi. Il più grande problema della città di Locri non è solo la cosiddetta ‘ndrangheta, ma parte dei dipendenti del Comune, quelli che invece di lavorare stanno a guardare in attesa che arrivi il fatidico ‘ventisette' per potersi vedere accreditato in banca l’importante, ma non sudato stipendio", si leggeva nella missiva che destò numerose polemiche.

88 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views