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Vigili del Fuoco contro il governo: “Troppi tagli, a rischio la sicurezza dei cittadini”

Caserme fatiscenti, dotazioni di sicurezza scarse, uomini non sufficienti a fronteggiare le emergenze: i Vigili del Fuoco sul piede di guerra contro i tagli del governo.
A cura di Davide Falcioni
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La scorsa settimana vi avevamo dato conto della protesta del sindacato Usb dei Vigili del Fuoco, che aveva aspramente criticato le scelte del governo in merito all'acquisto dei caccia F35, giudicandolo un inutile spreco di denaro al fronte di esigenze molto più importanti. Ad esempio, la dotazione di sicurezza del personale dei VdF, spesso obsoleta e non a norma. Ebbene, la protesta si è propagata ed ha coinvolto anche gli altri sindacati, specialmente nella regione Lazio, dove i vigili dicono di sentirsi abbandonati in caserme vecchie e fatiscenti e dove c'è una grave carenza di personale: "Fattori – scrivono Fp Cgil, Fns Cisl e Uil – che negli anni hanno seriamente appesantito i carichi di lavoro e lo stress cui quotidianamente viene sottoposto il personale e hanno generato continui incidenti sul lavoro; a questo si aggiunge la grave situazione degli automezzi vetusti e fatiscenti e la cronica assenza di fondi per le riparazioni e quindi per i nuovi acquisti. Tutto ciò non può che provocare gravi incertezze nella capacità di prestare soccorso alla cittadinanza laziale”.

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I Vigili del Fuoco puntano il dito non solo sull'acquisto degli ormai celebri aerei da guerra, ma anche su molte altre scelte del Governo centrale: "Per risparmiare è stato usato un criterio puramente aritmetico-contabile, tagliando le spese in modo cosiddetto lineare senza verificare le conseguenze per la sicurezza della collettività” continuano i sindacati. Tutto ciò, nel pieno della stagione estiva, quando gli incendi boschivi e i fenomeni meteorologici più imprevedibili aggraveranno ancor più la situazione, tornano a lanciare un grido di allarme perché il dispositivo per il soccorso tecnico urgente non è in grado di farvi fronte adeguatamente. “Continueremo – concludono i sindacati dei Vigili del Fuoco – con tutte le iniziative necessarie volte a sensibilizzare le forze politiche e sociali. Invitiamo pertanto i parlamentari del Lazio a effettuare congiuntamente visite presso le varie sedi, nei Comandi Provinciali del Lazio per rendersi conto di persona della situazione per poi rappresentare all'interno del Parlamento lo stato di disagio in cui versano i vigili del fuoco e cercare di trovare risposte e soluzioni attraverso le modifiche della legge sul turn over (che a tutt’oggi prevede l'assunzione di 20 lavoratori a fronte di 100 che andranno in pensione) e il regolare ripristino dei fondi per la gestione degli automezzi".

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