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Vicenza: soldato USA ai domiciliari per stupro evade e tenta di violentare due donne

Il 22enne Jerelle Lamarcus Gray è evaso dalla caserma dove era detenuto calandosi dalla finestra, poi ha tentato di abusare di due donne, una delle quali incinta.
A cura di Davide Falcioni
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Jerelle Lamarcus Gray è un militare americano di 22 anni di stanza nella base militare di Vicenza, dove è stato posto agli arresti domiciliari: il soldato, infatti, è stato riconosciuto colpevole dello stupro di una minorenne sudamericana e – lo scorso luglio – di una ragazza rumena incinta. Malgrado la gravità dei due episodi il marine non è mai stato in carcere e per lui i giudici hanno stabilito una condanna più lieve, da scontare ai domiciliari all'interno della caserma Del Din di Vicenza.

Ebbene, nella notte tra venerdì e sabato Jerelle Lamarcus Gray è riuscito a evadere eludendo la sorveglianza dopo essersi calato da una finestra del dormitorio. Come in un film, ha lasciato nella branda un fantoccio creato con dei vestiti. Una volta fuori è andato in un pub frequentato da militare statunitensi, si è ubriacato insieme ai suoi commilitoni e infine si è avvicinato a una ragazza di 27 anni incinta e l'ha aggredita, cercando di costringerla ad avere un rapporto sessuale. La giovane è riuscita a sfuggirgli, ma lui non si è placato e si è scagliato contro un'altra donna, che ha anche colpito al volto. A quel punto sono intervenuto delle persone e ne è scaturita una rissa che ha fatto fuggire il soldato ed è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza attive nella zona.

Il filmato è stato visionato dalla polizia, che è potuta intervenire arrestando il militare per evasione e lesioni. Alessandra Bocchi, avvocato che segue la ragazza rumena vittima della violenza di luglio, ha commentato: "È una dinamica che ricorda l’aggressione della mia assistita. È incredibile che, nonostante i due processi in corso, l’uomo non si trovasse in una cella di sicurezza. Per questo è riuscito a uscire dalla caserma. Ma, qui a Vicenza, quando un procedimento riguarda i militari Usa accusati di violenza sessuale spesso si applicano premure aggiuntive poco comprensibili”. A farle eco è stata Anna Zanini, legale della ragazza sudamericana stuprata dall'uomo: “Se si fosse trattato di un immigrato di altra nazionalità, vista la gravità dei reati e la loro reiterazione, il trattamento sarebbe stato molto diverso”. Non si tratta di un'affermazione priva di fondamento: grazie a una particolare interpretazione dei trattati Nato il 90 per cento dei marines americani di stanza in Italia accusati di reati comuni riesce a ottenere di essere giudicato Oltreoceano.

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