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Viadotto crollato in Sicilia dopo l’inaugurazione: 30 indagati tra Anas e imprese

La Procura di Termini Imerese ha inviato 30 avvisi di garanzia: nel mirino dirigenti, funzionari e collaudatori.
A cura di Antonio Palma
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Sono trenta le persone indagate dalla Procura di Termini Imerese per il viadotto Scorciavacche, il ponte crollato in Sicilia a pochi giorni dall’inaugurazione. Il viadotto sulla strada statale 121 che collega Palermo ad Agrigento infatti era stato inaugurato nel dicembre dell'anno scorso ma a gennaio un pilone ha ceduto facendo afflosciare la rampa appena costruita. Per quel cedimento la Procura aveva immediatamente avviato le indagini che dopo alcuni accertamenti documentali ora si è conclusa con la richiesta di un incidente probatorio. Per l'incidente i pm di Termini Imerese hanno inviato 30 avvisi di garanzia tra dirigenti e funzionari dell'Anas, ma anche tra collaudatori e imprenditori delle ditte appaltatrici che hanno costruito la rampa che ha ceduto una settimana dopo l'inaugurazione. Coinvolti anche il direttore generale di Anas Sicilia, Salvatore Tonti, e i componenti della commissione di collaudo del ponte.

Diverse le ipotesi di reato a carico degli indagati. Si va infatti dal disastro colposo all’abuso d’ufficio. La lista degli avvisi di garanzia però è solo il preludio a una serie di interrogatori e accertamenti tecnici che saranno svolti nelle prossime settimane anche sul posto. I pubblici ministeri e i carabinieri, incaricati di svolgere le indagini sul caso, infatti vogliono chiarire nei minimi dettagli le ragioni del cedimento e le eventuali responsabilità dell’Anas, incaricata della sorveglianza sui lavori del general contractor “Bolognetta Scspa”.

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