26 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Via i bimbi rom dalla scuola dei figli, i genitori si rivolsero ai clan

I raid incendiari nei campi rom di Napoli furono opera dei clan della zona est su richiesta di alcuni genitori che non volevano i bambini rom nella stessa scuola dei figli.
A cura di Antonio Palma
26 CONDIVISIONI
Via i bimbi rom dalla scuola dei figli, i genitori si rivolsero ai clan

Un esito a dir poco sconvolgente quello emerso dalle indagini della procura partenopea sugli incendi nei campi rom avvenuti nel dicembre del 2010 nella zona est di Napoli. Dalla ricostruzione della procura napoletana è emerso infatti che ad appiccare gli incendi nei campi furono uomini affiliati ai due clan attivi nella periferia orientale della città, i Casella e i Circone, su richiesta di alcuni genitori di alunni che frequentavano la scuola elementare locale, per evitare che i bambini rom potessero essere iscritti allo stesso istituto dei figli. Degli attacchi deliberati contro i campi nomadi definiti "vili e feroci" in un comunicato a firma del procuratore aggiunto Rosario Cantelmo che ha coordinato le indagini.

L'inchiesta partita dopo la denuncia di due nomadi – Dopo una complessa e faticosa indagine congiunta di polizia e carabinieri si è appurato che i genitori di alcuni alunni di una scuola elementare del posto, alcuni ritenuti affiliati ai clan in questione, avevano prima fatto pressione sul capo d'istituto perché allontanasse i bimbi rom per poi passare all'azione rivolgendosi direttamente ai capizona di via Gianturco. Da qui agli incendi il passo è stato breve così oggi in manette sono finiti 18 persone ritenute responsabili delle violenze nei campi rom e di altri reati. Le indagini, scattate in seguito  alla denuncia di due nomadi, hanno documentato infatti anche altri affari illeciti dei clan, tra cui estorsioni, ricettazioni e riciclaggio di auto rubate.

26 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views