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Vessata e minacciata dal nipote, nonna assume due guardie del corpo per proteggersi

Il ragazzo è stato denunciato da ignoti per maltrattamenti in famiglia e attualmente il giudice ha disposto il divieto di avvicinamento alla villetta dell’anziana.
A cura di C. M.
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"Vecchiaccia", "ti faccio ammazzare da un albanese". Minacce di questo tipo, quelle rivolte a un'anziana donna di Fano dal nipote trentenne. Non vuole parlare di questa storia, tanto che all'avvicinarsi dei cronisti risponde allontanandoli e chiedendo loro per quale motivo stiano cercando di rovinare una famiglia perbene, mettendo in piazza fatti privati. Vedova da 14 anni, che, si vocifera in paese, avrebbe assoldato due guardie del corpo per allontanare il nipote che da tempo la vessa e la minaccia. Rintracciata da un giornalista del quotidiano La Stampa, che le fa alcune domande, la donna acconsente a parlare e raccontare che cosa sta succedendo nella sua famiglia, senza però entrare nei dettagli e rimanendo molto guardinga: "Se vi preoccupate lasciatemi in pace, io ho 80 anni e sono vedova da 14, mio marito era un insegnante bravissimo e anche lui come me amava i suoi nipoti. Io ho ancora paura, ma non ho denunciato mio nipote, lo ho solo allontanato per difendermi, ma soprattutto per aiutarlo, per educarlo. È stato sfortunato, non ha avuto una buona guida nel padre. Mia figlia si è separata e questi nipoti li ho cresciuti io. Li amo anche se sbagliano, ma a volte è necessario agire duramente per il loro bene. Scrivetelo che io lo amo mio nipote e che sono state dette tante cose false, come quella del garage", dice l'anziana fanese.

Insomma, di verità dietro la storia dei maltrattamenti del nipote nei confronti della nonna ce ne sarebbe, ma alcuni particolari rivelati dal quotidiano Il Resto del Carlino, il primo a occuparsi della vicenda, sarebbero invece falsi, spiega la donna a La Stampa. Il nipote, di 30 anni, è un ragazzo normale, forse poco affettuoso, ma in realtà non l'avrebbe mai davvero vessata come raccontato dai giornali. "Lui veniva con quei cani, i due Pitbull, e io avevo paura, cammino male sono stata operata, non posso rompermi il femore. È per questo che ho chiamato due persone che mi aiutassero a tenerli lontani e a far capire a mio nipote che è su una strada sbagliata". Non due bodyguard, quindi, ma due aiutanti che potessero far capire al trentenne fanese che doveva cambiare vita e che così non poteva andare avanti. Quale sia la strada sbagliata intrapresa dal nipote non è dato sapere, "Sono cose di famiglia e li dovevano rimanere. Adesso il ragazzo è arrabbiatissimo, lui è manesco, ha scatti d’ira, e io ho paura". La donna, comunque, nega di averlo denunciato e sostiene sia stato qualche altra persona a sporgere querela, forse la stessa madre del ragazzo.

La vicenda è però finita sul tavolo del pubblico ministero Giovanni Narbone, che ha contestato al trentenne l'accusa di maltrattamenti in famiglia e imposto al giovane il divieto di avvicinamento a casa dell'anziana nonna. Il ragazzo, che risulta incensurato, ha negato ogni addebito e per voce del suo legale, l'avvocato Marco Defendini, ha dichiarato: "Sì, qualche volta sono stato maleducato, capisco che i cani possano essere fastidiosi, ma non ho mai voluto farle del male" e che la nonna inizialmente era d'accordo che lui portasse i suoi pitbull. Le minacce di morte sarebbero false, secondo il ragazzo, non sarebbero mai state pronunciate all'indirizzo della nonna.

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