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Verona, aggressione omofoba a Capodanno: picchiato dopo un bacio al compagno

Un barman di 33 anni ha denunciato un’aggressione a Verona, nella città in cui lavora. Lui e il compagno si trovavano in corso Porta Nuova quando, dopo un bacio, due ragazzi li hanno insultati e picchiati.
A cura di Susanna Picone
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Un barman di 33 anni ha denunciato di aver subito un’aggressione la notte di Capodanno a Verona, nella città in cui lavora. Un’aggressione omofoba, secondo quanto emerge dal racconto che l’uomo, Piermario, ha fatto al Corriere del Veneto. Piermario convive con il suo compagno a Cremona ma insieme avevano deciso di festeggiare l’arrivo del nuovo anno nella città di Romeo e Giulietta. E lì, in corso Porta Nuova, la coppia sarebbe stata aggredita da due ragazzi, prima a parole e poi fisicamente tanto che il barman è finito in ospedale con una prognosi di 11 giorni. “Quando ci hanno visto – ha raccontato la vittima dell’aggressione – hanno cominciato a insultarci. Subito ho pensato che scherzassero. Il tempo di capire che facevano sul serio e mi sono arrivati da dietro. Uno mi ha tirato un pugno in faccia, l’altro mi è saltato addosso…”. Il barman – che avrebbe “scatenato” l’aggressione per qualche bacio al fidanzato – ha cercato di colpirli per difendersi mentre il compagno lo ha trascinato via. Poi sono andati dai carabinieri a sporgere denuncia.

“Ho denunciato perché non deve accadere più” – Il pestaggio è avvenuto all’altezza di un hotel che ha già fornito le immagini delle telecamere esterne ai carabinieri. Come scrive ancora il Corriere del Veneto, la vittima si è rivolta a un avvocato per seguire la vicenda e al suo fianco ha anche Arcigay Verona che si costituirà parte civile nell’eventuale processo. “Non sono un ragazzino, ma una cosa del genere non mi era mai successa. Non vengo da metropoli incredibili, eppure né a Brescia né a Cremona ho subìto aggressioni. Quando ho terminato con ospedale e carabinieri ho voluto continuare la serata del Capodanno come se nulla fosse. Non volevo che quella cosa mi rovinasse la serata. Ma il giorno dopo il risveglio è stato di dolore e di paura. Il dolore delle botte e la paura per quella cattiveria. Per giorni io che sono grande e grosso ho avuto paura di ogni persona che incontravo, perché continuavo a vedere la faccia di quei due”, ha raccontato ancora il 33enne che ha deciso di denunciare i fatti perché – ha spiegato – “una cosa del genere non succeda più”.

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