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Ventimiglia, procedimento disciplinare per il poliziotto che insultò i migranti

La questura di Genova ha avviato un procedimento disciplinare nei confronti del sostituto commissario di polizia Franco Scibilia, ripreso dalle nostre telecamere mentre offendeva in malo modo i profughi sugli scogli del Balzi Rossi.
A cura di Biagio Chiariello
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“Bastardi, andate a fare in culo”, “Deficienti, via da lì. Pezzi di m…”. Le parole urlate nei confronti dei migranti sugli scogli dei Bazi Rossi a Ventimiglia dal sostituto commissario di polizia Franco Scibilia ora hanno portato la questura di Genova ad avviare un procedimento disciplinare nei confronti del funzionario in borghese delle forze dell’ordine. La scena era stata ripresa dalle telecamere del nostro reporter Stefano Bertolino, pubblicata sul portale Youmedia.it, e diventa virale scatenando non poche polemiche.

Dopo la vicenda era stata la questura di Imperia a segnalare quanto accaduto al questore di Genova. Scibilia avrebbe già presentato una memoria difensiva, nella quale presentava le proprie scuse per il linguaggio usato, adducendo che le parole erano anche motivate dal contesto di grande tensione in cui si erano svolti i fatti. Nel frattempo il funzionario, responsabile dell'Ufficio Minori della Divisione Anticrimine di Genova, già condannato per altri fatti in primo in primo grado per falso e calunnia (avrebbero inquinato prove e manomesso verbali di alcune operazioni fatte ad inizio 2011), in attesa del pronunciamento del questore di Genova è stato sollevato dai servizi di ordine pubblico.

Sui fatti di Ventimiglia era arrivata nei giorni scorsi anche la dura presa di posizione dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia (ANFP) che, in una lettera firmata dal segretario Lorena La Spina indirizzata al capo della Polizia Franco Gabrielli, scriveva: “Il freelance è stato allontanato in malo modo dal posto, su disposizione dello stesso poliziotto”. E pur “comprendendo le difficoltà del contesto” addotte da Scibilia, sottolineava che il: “video veicola un’immagine fortemente negativa, quella di una polizia arrogante, arroccata su una posizione di presunta superiorità. Un’immagine che è in grado di contaminare il lavoro dei tanti poliziotti che ogni giorno agiscono nel rispetto delle leggi e soprattutto della dignità umana dei derelitti che approdano sulle nostre coste”.

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