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Venezuela, fermato 25enne italiano originario di Molfetta: “È accusato di terrorismo”

La Farnesina ha confermato il fermo di Angel Faria Fiorentini, paramedico 25enne originario della provincia di Bari, attualmente recluso in un carcere militare. Gli amici e i legali, però, lo difendono: “È un ragazzo tranquillissimo, non è legato alla destra terrorista del Paese”.
A cura di Ida Artiaco
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Angel Faria Fiorentini, 25 anni (Facebook).
Angel Faria Fiorentini, 25 anni (Facebook).

È stato fermato a Caracas, in Venezuela, con l'accusa di terrorismo un 25enne italo-venezueleno. Si tratta di Angel Faria Fiorentini, originario di Molfetta, in provincia di Bari: il ragazzo, che di professione fa il paramedico, stava prendendo parte a una manifestazione di protesta contro il presidente Maduro ed è attualmente recluso in un carcere militare. La notizia è stata confermata dalla Farnesina, che ha anche sottolineato di seguire il caso con particolare attenzione. Stando al racconto di due suoi amici, il giovane sarebbe stato arrestato la scorsa settimana insieme ad altre 23 persone durante un blitz della polizia a Chacao, uno dei comuni che compongono il distretto della capitale Caracas.

Il ministro della Giustizia venezuelano, Néstor Luiz Reverol, ha poi postato su Twitter una foto degli arrestati, con scritto: "Ecco i delinquenti della destra terrorista, responsabili degli atti vandalici di Chacao". A distanza di giorni dal suo fermo, Angel resta in carcere con l'accusa di terrorismo. "È una cosa inconcepibile, fuori dal mondo, basata su accuse assolutamente insensate o inventate. Ora Angel, madre italiana e padre venezuelano, rischia tantissimo. Ma è innocente, non ha fatto nulla", ha dichiarato al quotidiano La Repubblica l'avvocato del giovane, Andrés Perillo. Il quale contesta la versione ufficiale e parla invece di un'imboscata dei militari avvenuta "dopo qualche disordine", che non hanno nulla a che vedere con gli ultimi violentissimi scontri avvenuti nel Paese. Secondo le persone vicine all'italo-venezuelano, Angel sarebbe assolutamente innocente: essendo un paramedico, era lì solo per aiutare le persone ferite, anche gli stessi poliziotti.

Sulla questione è intervenuto anche il premier italiano Paolo Gentiloni che, insieme allo spagnolo Mariano Rajoy, ha invitato il presidente sudamericano Maduro a rispettare i diritti: "Chiediamo che Maduro e il suo governo non reprimano il dissenso e garantiscano i diritti umani, incluso quello a manifestare pacificamente". Dall'1 aprile ad oggi, infatti, sono stati ben 74 i morti nelle proteste scoppiate nel Paese in seguito alla decisione di indire elezioni per una assemblea costituente volute proprio dal numero uno dello Stato.

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