Venezia, multe a chi attacca i lucchetti dell’amore ai ponti

Ennesima puntata della battaglia intrapresa dal Comune di Venezia contro i cosiddetti lucchetti dell'amore sui ponti. Stavolta è linea dura e sono pronte a scattare le multe non solo per chi li vende (ovviamente per chi li vende in prossimità dei ponti e con l'unico scopo di appesantire le strutture di metallo) ma anche per chi li attacca, quale simbolo d'amore nella città più romantica d'Italia. Dunque è pronta una sanzione di 50 euro, decisa dal commissario Vittorio Zappalorto e inserita nella variazione del regolamento comunale di polizia urbana. Zappalorto aveva annunciato l'iniziativa di valutare possibili sanzioni qualche settimana fa. Secondo una stima approssimativa, sono addirittura almeno 20mila – se non di più – i lucchetti appesi sul ponte dell'Accademia. Venezia non è l'unica città ad aver dichiarato guerra all'uso dei catenacci: anche a Parigi poche settimane fa è stata avviata una campagna per dire basta ai lucchetti agganciati alle grate. "Per le vostre promesse d'amore fatevi un selfie": è lo slogan della campagna ideata dalla capitale francese. Obiettivo: preservare l'architettura dei ponti, provato dal peso della ferraglia che spesso raggiunge svariati quintali.

Anche al Ponte Milvio di Roma, eletto luogo degli innamorati col lucchetto dopo un fortunato romanzo di Federico Moccia, periodicamente gli operai del Comune  sono costretti a liberare la storica struttura dai quintali e quintali di acciaio in più. Tuttavia i più attenti "osservatori" di fenomeni del genere sono concordi nel ritenere quella del catenaccio una moda in ribasso. In effetti l'autoscatto, ribattezzato "selfie", all'americana, è la modalità più utilizzata per sugellare un patto d'amore con sullo sfondo un panorama particolarmente suggestivo o romantico. Autoscatto meglio se hi-tech, magari con una mini macchinetta fotografia modello Go-Pro per immortalare al meglio lo sfondo.