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Venezia: detenuto evade quattro volte dai domiciliari per farsi arrestare e poter mangiare

La storia di un ladro di biciclette condannato ai domiciliari ed evaso quattro volte per poter finire in carcere e avere vitto, alloggio e tv.
A cura di D. F.
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Un detenuto di 35 anni di Mirano, in provincia di Venezia, costretto agli arresti domiciliari per aver tentato di rubare una bicicletta, è evaso per ben tre volte stando ben attento a farsi raggiungere dai carabinieri in ogni occasione senza opporre nessuna resistenza. Il suo obiettivo? Che il magistrato finalmente di decidesse di rinchiuderlo in cella per un po'. Alla quarta evasione ce l'ha fatta, ma il giudice non l'ha affidato a un penitenziario bensì a una comunità protetta. Meglio che stare in casa, comunque, visto che il 35enne un tetto stabile non ce l'aveva e soprattutto non aveva neppure un euro con il quale sopravvivere. Per questo ha condotto una "battaglia" al contrario, con per ottenere la libertà bensì la reclusione che comunque gli avrebbe consentito di sfamarsi e riscaldarsi nei prossimi mesi. la storia del curioso detenuto è stata raccontata da La Nuova Venezia: "In casa lui non ci voleva restare: faticava a sopravvivere, impossibilitato a garantirsi anche un pasto e una vita dignitosa. Solo, abbandonato da tutti, con una vita di privazioni e anche qualche problema di dipendenza, aveva così deciso di uscire, nonostante l’ordinanza restrittiva del tribunale. Una prima volta, poi una seconda: in ogni occasione si era sempre fatto rintracciare in fretta dai carabinieri, ma era stato solo denunciato. Alla terza, lunedì scorso, è stato arrestato di nuovo. La sua intenzione era proprio quella di finire finalmente in carcere e l’arresto per evasione stavolta pareva un buon biglietto da visita per il processo: ‘Almeno lì mi danno da mangiare', ha detto ai carabinieri, ‘e magari posso pure guardarmi la televisione'".

Alla fine i carabinieri e il giudice hanno capito che l'uomo sarebbe stato pronto ad evadere chissà per quanto ancora e collezionare denunce su denunce. Così l'hanno accontentato e spedito in una comunità di recupero, con meno restrizioni del carcere ma più libertà di muoversi e persino qualche ora di tv al giorno.

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