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Vendola va in pensione a 57 anni. Percepirà vitalizio da 6mila euro al mese

L’ex governatore della Puglia si era duramente battuto per abolire il privilegio ai suoi consiglieri, ma solo dal 1° gennaio 2013. Le legge non retroattiva gli consente quindi di beneficiare di una rendita da 5.618 euro al mese, oltre alla assegno di fine mandato dopo 10 anni alla guida della Puglia: altri 198.800 euro.
A cura di Biagio Chiariello
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Nichi Vendola, a soli 57 anni, è già in pensione. Percepirà ben 5.618 euro al mese dopo solo dieci anni di contributi. Un rendita che, ironia della sorte, proprio lui, ex governatore della Puglia, aveva fatto tagliare ai suoi consiglieri regionali nel 2012. E di fatti la legge pugliese lo ha abolito a partire dal primo gennaio dell’anno successivo, ma ha fatto salve le situazioni maturate fino al 31 dicembre 2012, non essendo retroattivo il provvedimento. Vendola, presidente (e consigliere) dal maggio del 2005 al luglio 2015, è riuscito a maturare sette anni e mezzo di contributi fino al momento della cancellazione dei vitalizi, divenuto cavallo di battaglia della sua campagna elettorale. Ha poi aggiunto volontariamente la contribuzione necessaria a completare 8 anni. Ed è questo il periodo preso in considerazione per commisurare l’entità del vitalizio. In realtà avrebbe dovuto cominciare a beneficiare della rendita dall’età di 60 anni, ma, appunto, una legge pugliese del 2003 prevede che “per ogni anno di contribuzione oltre il quinto, l’età richiesta è diminuita di un anno, con il limite di 55 anni”. Dunque, gli otto anni di contributi, permettono  un anticipo di tre anni sulla data ordinaria.

Compiuti 57 anni a fine agosto, dal primo settembre, Vendola può legittimamente incassare la ricca rendita da quasi 6mila euro al mese. Non è tutto. L'ex governatore ha mantenuto e incassato anche l'assegno di fine mandato dopo 10 anni alla guida della Puglia: altri 198.800 euro. Chi invece ha deciso di rinunciare al vitalizio è E non vi l'ex consigliere Pd Sergio Blasi, che ha preferito dire ‘no’ a 4322 euro mensili. E in una lettera ha spiegato così la sua scelta: "Sono un uomo di sinistra". Oltre a Vendola, fa notare Repubblica, c’è anche un altro ex consigliere regionale, il salentino Aurelio Gianfreda, che potrà godere di 4mila 322 euro al mese di vitalizio per quattro anni di lavoro politico (sono sei, in realtà, ma giacché dal 2013 questo tipo di benefit non esiste più, il calcolo si ferma alla fine del 2012). Lo stesso Gianfreda che a febbraio è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione per detenzione e condivisione di materiale pedo pornografico.

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