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Vendola avverte: “Se il Pd sceglie Monti come alleato dovrà dire addio a Sel” (VIDEO)

Il Governatore pugliese chiude ad ogni possibile intesa post elettorale con Monti rivendicando il diritto del centrosinistra a governare in caso di vittoria alle elezioni politiche.
A cura di Antonio Palma
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"Io sono alternativo a Monti" con queste parole il leader di Sel Nichi Vendola chiude ogni ipotesi di una probabile alleanza del centrosinistra con Mario Monti nel dopo elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Il Governatore pugliese, intervistato da Maria Latella su Sky tg24, mette in chiaro quali sono i possibili accordi in Parlamento con l'ala centrista guidata dal Premier uscente. "Con Monti e Casini si possono trovare punti di compromesso su una parte importante della prossima legislatura , la riforma dello Stato e dell'architettura democratica dell'Italia" ma dal punto di vista del Governo del Paese non ci sono spazi di manovra. "Se il centro sinistra sceglie Monti come alleato per il governo, dovrà rinunciare al contributo di Sel" ha avvertito Vendola perché "sarà impossibile, anche solo immaginare, una maggioranza in cui stiamo insieme io e Paola Binetti".

Coppie di fatto e legge contro omofobia priorità – "Il centro sinistra si candida per vincere e governare, Monti e Berlusconi si candidano per impedire la pienezza della vittoria del centro sinistra e cercare in quel modo di rientrare in partita" ha spiegato poi il Presidente della Regione Puglia, ribadendo che "il centrosinistra ha il diritto di governare senza ipoteche e senza badanti". Per quanto riguarda il programma di governo sui diritti civili Vendola ha spiegato che prioritari sono il riconoscimento alle coppie di fatto, e una legge contro la violenza omofoba. Certo ci saranno differenze con il Pd, ad esempio sulla proposta di una legge per l'adozione delle coppie gay che "non è nel programma di governo" ma "rientra nelle prerogative di un partito". Nessun attrito con i Democratici però, Sel non metterà continuamente in fibrillazione il governo ha spiegato Vendola perché "non vivrò il mio ruolo come quello avendo sentito le parole di Bersani, dirà più uno".

No a Grillo si a Ingroia – Ritornando ai rivali politici e ai potenziali alleati nelle Camere, Vendola non ha voluto pronunciarsi su un eventuale voto a favore di Casini per la presidenza del Senato nella prossima legislatura, limitandosi ad affermare che non lo gradirebbe come ministro. Nessuno spazio ovviamente neanche per Berlusconi né tantomeno per Grillo  "complementari nel rappresentare una subcultura populista", mentre con il nuovo movimento di Ingroia si può discutere perché "non ha assunto posizioni di rissa a sinistra".

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