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Vede foto mentre naviga online e ritrova il figlio 12enne liberato dall’Isis

La storia di una donna irachena yazida scampata alla furia dell’Isis e riparata in Canada. Quando pensava di aver perso la famiglia si è imbattuta nelle foto del figlio liberato dalle truppe irachene.
A cura di A. P.
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Era sfuggita miracolosamente agli orrori della guerra ma gli eventi l'avevano separata dalla sua famiglia e dai suoi affetti più cari fino a quando, navigando sul web, si è imbattuta in una foto del figlio 12enne appena liberato dall'Isis. È la commovente storia di una donna irachena yazida giunta in Canada come rifugiata dopo che il suo villaggio è stato distrutto dalle milizie dello stato islamico e ora intenzionata a riabbracciare il figlioletto al più presto.

I Yazidi infatti sono una minoranza curda duramente perseguitata dallo stato islamico per le loro credenze religiose. L'associazione Yazidi Association of Manitoba ha spiegato che il villaggio della donna è stato attaccato nel 2014, quando lei, il marito e il figlio sono stati catturati e portati via. Sono vissuti in cattività per due anni, durante i quali lei è stata costretta a servire da schiava sessuale per i militanti islamici. Durante uno spostamento infine è riuscita a scappare con altre donne e a trovare rifugio separandosi però dal marito e dal figlio. Infine la donna è stata accolta in Canada dove è ospite di un'associazione locale a Winnipeg.

Pochi giorni fa la felice scoperta: una foto che ritraeva proprio il suo ragazzo Emad pubblicata su un sito web che indicava che era stato salvato dall'esercito iracheno. Le foto mostrano un ragazzo stanco, sporco e ferito con abiti logori e il volto della paura mentre stringe una bottiglia d'acqua. Quella di postare le foto è una tecnica spesso usata per persone che non hanno più nessuno nella speranza che qualche parente lontano  possa riconoscerli e farsi avanti. Il ragazzo ora è in un campo profughi ma le associazioni canadesi si stanno battendo per il ricongiungimento  con la madre.

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