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Vantaggiato: “Ho messo le bombe a Brindisi da solo, volevo colpire il tribunale”

L’obiettivo della bomba che ha ucciso Melissa Bassi, non era la scuola Morvillo Falcone ma il tribunale che però era troppo sorvegliato. Lo ha detto l’unico imputato dell’attentato di Brindisi durante il processo. Poi ha chiesto scusa, in lacrime, alla famiglia della giovane.
A cura di Biagio Chiariello
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E' un interrogatorio che ha quasi del surreale quello a cui ha accettato di sottoporsi Giovanni Vantaggiato, accusato della strage alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi del 19 maggio 2012, in apertura dell'esame che si sta svolgendo dinanzi alla Corte d'Assise."Volevo mettere questa bomba al tribunale, ma non era possibile, c'erano troppe telecamere" dice l'unico imputato per l'esplosione nella quale morì la studentessa sedicenne Melissa Bassi. "Cosa c'entra la scuola con il tribunale?" gli ha chiesto il pm Cataldi? "Non è che la scuola, è che non c'era modo di farlo al tribunale" ha risposto Vantaggiato. "Perché non l'ha messa a casa sua?" ha quindi domandato provocatoriamente il magistrato. Non volevo fare del male" ha risposto l'imputato. E ancora: "Se lei non avesse voluto fare del male avrebbe fatto esplodere la bomba di notte" ha sottolineato l'accusa, di cui fa parte anche il pm Cataldo Motta. "Volevo farlo di giorno in senso dimostrativo – ha dichiarato l'imprenditore reo confesso – non volevo fare del male alle persone". La scelta della scuola, comunque è avvenuta sulla base del fatto che fosse "vicino al tribunale. Era accanto al tribunale. L'atto l'ho fatto perchè subivo questa truffa e non avevo avuto giustizia".

Vantaggiato era posizionato di fronte ai genitori di Melissa. "Mi dispiace tanto, io chiedo perdono alla famiglia Bassi": ha detto piangendo al processo per l'attentato di Brindisi, interrogato dai pm. "Ho due figlie – ha aggiunto – non avevo pensato di fare del male, lo giuro. Se avessi voluto fare del male, avrei fatto molto male". Il padre della vittima, Massimo Bassi, ascoltate le parole, ha battuto il pugno sul banco in prima fila dove o seduto accanto alla moglie, Rita. Vantaggiato conferma di aver "fatto tutto da solo". "Verso l'una e mezza ho collocato la bomba vicino alla scuola" ha spiegato, rispondendo alle domande dei pm. Vantaggiato ha detto di aver acquistato quattro telecomandi: due sono andati in corto circuito, uno è stato usato per una prova in campagna e l'ultimo utilizzato per la strage. Poi afferma di non aver "confessato prima dell'arresto perché avevo paura". Ma non spiega di che cosa.  Cataldi e Motta gli hanno chiesto pure di chiarire perché negli interrogatori resi in fase di indagine parlasse al plurale. "Può darsi – ha risposto – che è il mio modo di parlare, ma non c'è niente".

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