3.220 CONDIVISIONI

Vanno in chiesa con il cane, il parroco ferma la messa e li caccia via

La chiesetta di Sant’Anna, ad Alassio, nella bufera delle polemiche dopo la decisione del prete di cacciare una coppia di turisti e il loro cane: “Questo è un luogo di culto e, come tale, va rispettato – ha detto il sacerdote – Non si tratta di essere cattivo con i cani, ma semmai di educare i loro padroni”.
A cura di Biagio Chiariello
3.220 CONDIVISIONI
immagine di repertorio
immagine di repertorio

Una coppia di turisti è entrata nella chiesetta di Sant’Anna, ad Alassio, per assistere alla messa. Con loro c’era anche un cane, un esemplare di golden retriever. L’animale se ne stava accucciato sul pavimento accanto ai padroni, ma per il parroco, lo svizzero Gilles Jeanguenin, quello non era il posto per la bestia. Per questo i due sono stati immediatamente mandati via. Almeno questo è quanto è stato raccontato da alcuni testimoni della scena a La Stampa. “Più che allontanati, sono stati cacciati in malo modo – ha detto al quotidiano la signora Giovanna Grossi che ha assistito alla scena – Non appena li ha visti, il parroco non solo ha fatto loro il segno di andarsene ma lo ha detto a voce alta davanti a tutti. I due sono usciti dalla chiesa mortificati. Eppure il cane non stava disturbando nessuno“.

Il cane, oltre a non aver mai abbaiato o disturbato in generale la funzione, era munito di regolare guinzaglio, assicurano i testimoni. Ma, a quanto pare, per padre Gilles quella era una mancanza di rispetto. “Si tratta di semplici norme di buona educazione – si è difeso poi l’uomo di chiesa– Questo è un luogo di culto e, come tale, va rispettato. Non si tratta di essere cattivo con i cani, ma semmai di educare i loro padroni. Mi pare che anche nei musei e in molti locali pubblici non facciano entrare i 4 zampe. Non vedo cosa ci sia di strano“.

Don Gilles, 55 anni e 26 da prete, sostiene di essersi rivolto ai turisti con educazione e di non avere nulla contro gli animali: “Amo i cani, ne ho avuto uno per 8 anni, ma il problema è che molte persone hanno perso il senso del limite“. Eppure quel gesto non è piaciuto a molti dei fedeli presenti: “Ma chi si crede di essere quel parroco per poter decidere chi può seguire o meno la messa? Quella non dovrebbe essere la casa del Signore che accoglie tutti?” ha proseguito la signora Grossi.

3.220 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views